«A Taranto cozze alla diossina, ma in Puglia le mangiamo». La città insorge, bufera dopo le parole di Magistà

Stanno facendo molto discutere le dichiarazioni rilasciate dal giornalista durante la trasmissione “Mi sveglia Raitre”

di Cesare Bechis

«Le cozze di Taranto sono allevate nel mar Piccolo, che è inquinato dalla diossina, e noi le mangiamo». È bastata questa frase, pronunciata da un giornalista, l’ex direttore di Telenorba, Enzo Magistà, durante la trasmissione “Mi sveglia Raitre” di domenica 14 settembre per far esplodere dopo 24 ore una polemica furibonda.

A insorgere è stata la città nelle sue varie articolazioni: il Comune, la Asl, Confcommercio, Confapi, tutti variamente impegnati a difendere la dignità cittadina, la qualità del prodotto cozza super controllato e monitorato dal punto di vista igienico-salutistico, il progetto Slow Food basato proprio sulla cozza nera tarantina, il comparto economico e gli allevatori, la gastronomia locale.

Nella stessa trasmissione c’è stata l’immediata reazione della chef stellata Cristina Bowerman indignata per le affermazioni di Magistà. La Asl tarantina ha tranquillizzato tutti specificando che «da febbraio 2011 il Servizio Veterinario del Dipartimento di Prevenzione ha effettuato 1247 prelievi di mitili per la ricerca di diossine nelle aree classificate per la molluschicoltura (primo e secondo seno di mar Piccolo, mar Grande) riscontrando complessivamente 126 non conformità ai limiti di legge, esclusivamente nei mitili allevati nel primo seno e ha disposto il divieto di prelievo e commercializzazione dei mitili presenti nel primo seno. Rimane consentita la captazione del seme, l’allevamento del novellame e il suo spostamento previo campionamento ufficiale ed esiti di conformità, entro il 28 febbraio di ogni anno».

È pur vero che allevatori, ristoratori e commercianti non rispettosi delle norme esistono, tanto che un’indagine della magistratura tarantina ha chiuso i lavori con 18 richieste di rinvio a giudizio. Secondo Confcommercio le parole di Magistà «rappresentano un atto di grave disinformazione che danneggia un intero comparto economico e l’immagine di una città che è ha intrapreso un difficile percorso di riscatto» mentre l’assessore comunale Francesco Cosa sottolinea che «Gli ultimi monitoraggi disponibili (anno 2023) hanno confermato la conformità dei parametri delle aree designate alla vita dei molluschi» e conclude riaffermando che «ad oggi le cozze tarantine sono le più controllate d’Italia e ribadiamo che la produzione mitilicola locale se svolta nel rispetto delle regole e sotto il controllo delle autorità preposte, non rappresenta un pericolo per la salute pubblica».

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