Il presidente Usa: “Intesa sulla prima fase del piano di pace. Tutti gli ostaggi saranno liberati lunedì
AGI – Hamas e Israele hanno firmato l’accordo per la prima fase del piano di pace. L’annuncio è del Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, dalla Casa Bianca, che però non fornisce molti dettagli sull’intesa. Secondo Trump, tutti gli ostaggi, vivi e morti, saranno liberati lunedì. Secondo Hamas, verranno liberati 20 ostaggi in cambio di 1950 prigionieri palestinesi, di cui 250 condannati all’ergastolo.
Per l’emittente americana ABC News non è ancora stato raggiunto alcun accordo sui temi più spinosi, dal disarmo di Hamas alla futura governance di Gaza. Intanto sono continuati per tutta la notte i bombardamenti di Israele su Gaza e Khan Yunis. L’Idf intima i palestinesi di non avvicinarsi a Gaza perché “pericoloso”. Netanyahu ha un colloquio con Trump e lo invita a parlare alla Knesset, il Parlamento israeliano. Il Presidente Usa accetta e potrebbe recarsi in Medio Oriente all’inizio della prossima settimana.
L’annuncio di Trump
“Sono molto orgoglioso di annunciare che Israele e Hamas hanno entrambi sottoscritto la prima fase del nostro Piano di Pace. Ciò significa che TUTTI gli ostaggi saranno rilasciati molto presto e Israele ritirerà le sue truppe secondo una linea concordata, come primo passo verso una Pace Forte, Duratura e Perenne. Tutte le parti saranno trattate equamente! Questo è un GRANDE Giorno per il mondo arabo e musulmano, Israele, tutte le nazioni circostanti e gli Stati Uniti d’America, e ringraziamo i mediatori di Qatar, Egitto e Turchia, che hanno collaborato con noi per rendere possibile questo Evento Storico e Senza Precedenti. BENEDETTI I COSTRUTTORI DI PACE!”
È la dichiarazione rilasciata sul social Truth, 51 minuti dopo la mezzanotte (ora italiana),. L’annuncio del presidente americano era molto atteso dopo una curiosa circostanza, immortalata da un fotografo di Afp che ha ripreso la consegna a Trump di un biglietto da parte del segretario di Stato, Marco Rubio, con questo messaggio: “l’accordo è molto vicino, abbiamo bisogno che tu approvi rapidamente un annuncio su Truth Social in modo che tu possa essere il primo ad annunciare l’accordo“.
La conferma di una novità imminente sul Medio Oriente era stata poi anticipata dallo stesso presidente americano che aveva lasciato la conferenza stampa in corso alla Casa Bianca proprio dopo aver ricevuto il biglietto da Rubio. “Ho appena ricevuto una nota dal segretario di Stato che mi dice che siamo molto vicini a un accordo in Medio Oriente e avranno bisogno di me abbastanza presto”, si era congedato Trump dai cronisti, “devo andare ora per provare a risolvere i problemi in Medio Oriente“. Nel frattempo, la rete libanese Al-Mayadeen, affiliata a Hezbollah, riferiva che “Hamas ha accettato l’accordo di cessate il fuoco e la firma avrà luogo oggi in Egitto”. Il rapporto si basa su “fonti della resistenza palestinese”.
Abood Abusalama / Middle East Images / Middle East Images via AFP – Il fumo si alza dopo che gli attacchi israeliani hanno colpito l’area dell’Università islamica di Gaza City, nella Striscia di Gaza, il 7 ottobre 2025
Le questioni più importanti nei colloqui su Gaza sono state risolte e ciò che resta da definire è puramente procedurale. E’ quanto hanno dichiarato al ‘Times of Israel‘ due fonti informate sui negoziati in Egitto. Nella prima fase dell’accordo, Hamas libererà, nel fine settimana o lunedì 13 ottobre, 20 ostaggi ancora vivi in cambio, una sola volta, di circa 2.000 prigionieri palestinesi. Lo scambio deve avvenire entro 72 ore dall’inizio dell’attuazione dell’accordo. In particolare, gli ostaggi devono essere rilasciati in cambio del rilascio di 250 palestinesi condannati all’ergastolo e di altre 1.700 persone arrestate da Israele dall’inizio della guerra il 7 ottobre 2023.
Una fonte israeliana, a conoscenza dei dettagli dell’accordo firmato tra Israele e Hamas per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, ha affermato che “l’organizzazione terroristica si è impegnata ad astenersi dal tenere cerimonie per il rilascio degli ostaggi”.
Netanyahu, “riporteremo a casa tutti gli ostaggi”
Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha dichiarato che Israele riporterà a casa tutti gli ostaggi tenuti da Hamas a Gaza, dopo che il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump e i mediatori hanno riferito di un accordo per porre fine alla guerra di Gaza. “Con l’aiuto di Dio li riporteremo tutti a casa”, ha affermato l’ufficio del premier in una breve dichiarazione.
“È un grande giorno per Israele – ha aggiunto Netanyahu -. Domani convocherò il governo per approvare l’accordo e riportare a casa tutti i nostri cari ostaggi. Ringrazio gli eroici soldati dell’IDF e tutte le forze di sicurezza che, con il loro coraggio e sacrificio, ci hanno portato fino a questo giorno. Ringrazio dal profondo del cuore il Presidente Trump e la sua squadra per la loro dedizione a questa sacra missione di liberare i nostri ostaggi. Con l’aiuto di Dio, insieme continueremo a raggiungere tutti i nostri obiettivi e a espandere la pace con i nostri vicini”.
Hamas ringrazia i mediatori e Trump
Hamas ha rilasciato una dichiarazione in cui conferma l’accordo di cessate il fuoco con Israele, che secondo il gruppo terroristico “prevede la fine della guerra a Gaza, il ritiro delle forze di occupazione, l’ingresso di aiuti umanitari e uno scambio di prigionieri”.
L’organizzazione palestinese ha ringraziato i mediatori e Donald Trump per aver mediato la fine della guerra scatenata dall’attacco del 7 ottobre 2023 contro Israele, esortandoli al contempo “a costringere il governo di occupazione a rispettare pienamente gli obblighi dell’accordo e a impedirgli di eludere o ritardare l’attuazione di quanto concordato”.
“Rendiamo omaggio al nostro grande popolo nella Striscia di Gaza, a Gerusalemme e in Cisgiordania, nella nostra patria e all’estero, che ha dimostrato onore, coraggio e fermezza senza pari, affrontando i piani fascisti dell’occupazione che hanno preso di mira loro e i loro diritti nazionali. Affermiamo che i sacrifici del nostro popolo non saranno vani e ci impegniamo a rimanere fedeli alla nostra causa e a non abbandonare mai i nostri diritti nazionali finchè non saranno conseguite la libertà, l’indipendenza e l’autodeterminazione”.
Netanyahu invita Trump a parlare alla Knesset
L’ufficio del premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ha dichiarato di aver parlato con il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump. “I due hanno avuto una conversazione molto emozionante e calorosa, e si sono congratulati a vicenda per il risultato storico della firma dell’accordo per il rilascio di tutti gli ostaggi”, ha dichiarato l’ufficio del Primo Ministro. “Il Primo Ministro ha ringraziato il Presidente Trump per tutti i suoi sforzi e la sua leadership globale, e il Presidente Trump si è congratulato con il Primo Ministro per la sua leadership determinata e per le azioni da lui intraprese. I due hanno concordato di proseguire la loro stretta collaborazione e il Primo Ministro ha invitato il Presidente Trump a parlare alla Knesset israeliana”.
E Trump accetta l’invito
“Probabilmente nei prossimi giorni – ha detto Trump parlando con Axios – visiterò Israele e potrei rivolgermi alla Knesset. Vogliono che tenga un discorso alla Knesset e, se lo desiderano, lo farò sicuramente. Per raggiungere questo accordo si sono uniti gli sforzi di tutto il mondo, compresi i Paesi ostili, e questo è un grande risultato. La mia chiamata con Netanyahu è stata fantastica, lui è molto contento e dovrebbe esserlo anche lui”. Il presidente americano ha affermato che l’accordo di cessate il fuoco raggiunto in Egitto rappresenta “un grande giorno per il mondo”. “Il mondo intero si è unito su questo, Israele, ogni Paese si è unito. E’ stata una giornata fantastica”, ha detto Trump all’agenzia di stampa Reuters.”Questo è un giorno grandioso per il mondo. E’ un giorno meraviglioso, un giorno meraviglioso per tutti”, ha detto.
A Fox News il tycoon ha precisato che gli ostaggi saranno probabilmente rilasciati lunedì. “Loro [gli ostaggi] si trovano in una situazione terribile li’. Sono sepolti in profondità”, dice Trump, riferendosi ai tunnel di Hamas sotto Gaza. “Mentre parliamo, si sta facendo di tutto per liberare gli ostaggi”. “Pensiamo che torneranno tutti lunedì… e questo includerà anche i corpi dei morti”, aggiunge.
Nella notte ancora attacchi su Gaza e Khan Younis
Il corrispondente di Al Jazeera da Gaza ha riferito che gli aerei da guerra israeliani hanno lanciato raid sulla città nelle prime ore di oggi. I raid coincidono con l’annuncio da parte del Presidente degli Stati Uniti e dei mediatori di un accordo per porre fine alla guerra a Gaza. La tv ‘Al-Aqsa’ ha riferito che diverse zone di Gaza City sono state sottoposte a pesanti bombardamenti dell’artiglieria israeliana prima dell’alba di oggi, nonostante l’annuncio di un accordo per porre fine alla guerra nella Striscia. I media palestinesi hanno riferito che all’alba gli aerei da guerra israeliani hanno effettuato pesanti bombardamenti sulle zone occidentali di Gaza. Le fonti hanno affermato che uno dei raid ha preso di mira un’abitazione nel campo di Al Shati.
E all’alba di oggi aerei da guerra israeliani hanno effettuato attacchi aerei anche sul centro di Khan Yunis, a sud della Striscia di Gaza, accompagnati da bombardamenti di artiglieria che hanno preso di mira anche il centro della città.
L’Idf ha inoltre intimato i palestinesi di non avvicinarsi a Gaza. Le forze armate israeliane continuano a circondare Gaza City e ritengono estremamente pericoloso tornarvi. La zona a nord di Gaza è ancora considerata una zona di combattimento pericolosa.
“L’IDF accoglie con favore l’accordo raggiunto stasera per il ritorno degli ostaggi. Durante una valutazione della situazione condotta stasera, il Capo di Stato Maggiore dell’IDF, Eyal Zamir, ha dato istruzioni a tutte le forze di predisporre solide misure difensive ed essere pronte a qualsiasi scenario. Le forze si schiereranno secondo le direttive della leadership politica e le fasi dell’accordo, mantenendo la responsabilità della sicurezza dei nostri soldati”. Lo afferma un portavoce dell’Idf.
“Contemporaneamente, il Capo di Stato Maggiore ha dato istruzioni per i preparativi per guidare l’operazione per il ritorno degli ostaggi con sensibilità e professionalità. L’IDF continuerà a lavorare per raggiungere gli obiettivi della guerra e proteggere i cittadini israeliani su tutti i fronti”.
Trump, “Gaza sarà ricostruita”
Il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha detto che “Gaza verrà ricostruita” e che i Paesi vicini contribuiranno. “Davvero – ha dichiarato a Fox News – il Medio Oriente si è unito in modo straordinario, si sono uniti, sai, ci sono alcuni Paesi con una ricchezza straordinaria e il fatto di spendere solo una piccola parte di quella ricchezza può significare moltissimo per quella zona”.
Lo Stato di Palestina accusa Israele in una lettera all’Onu
Lo Stato di Palestina, intanto, ha accusato Israele di aver condotto una “guerra genocida” a Gaza in una lettera al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite (UNSC), avvertendo che la devastazione ha raggiunto livelli senza precedenti.
Pubblicata sull’account ufficiale X dello Stato di Palestina, la lettera afferma: “Mentre il resto del mondo fa tutto il possibile per fermare lo spargimento di sangue, Israele, la potenza occupante, persiste nella sua guerra genocida contro il popolo palestinese a Gaza“. Nella lettera si legge che Israele ha “insistito sulla sua strada criminale di punizione collettiva“, accusando Tel Aviv di distruggere la società palestinese e di perseguire la “colonizzazione e l’annessione” di terre occupate.
Secondo la dichiarazione, “il bilancio delle persone colpite dall’ottobre 2023 ha superato almeno i 237.000 palestinesi nella sola Gaza“, con la maggior parte delle case e delle infrastrutture civili distrutte. Si avverte inoltre che “l’assalto totale di Israele all’esistenza dei palestinesi rischia di replicarsi in Cisgiordania“, citando la crescente violenza dei coloni e gli sfollamenti forzati.
Appello per la fine del genocidio
“Il degrado della vita e del diritto internazionale da parte di Israele deve essere fermato. In questo tragico secondo anniversario, ribadiamo: questo genocidio deve essere fermato”, conclude la lettera.
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