Barletta, una famiglia non riesce a scendere dal vagone e minaccia di morte una capotreno sulla Foggia-Bari. «Passeggeri in ostaggio»

La capotreno si è subito attivata per ottenere una fermata straordinaria a Barletta, così da consentire loro di scendere il prima possibile. Ma è stata comunque aggredita

di Giuseppe Di Bisceglie

Nella giornata di martedì 2 dicembre, sul treno AV 9809 in transito sulla tratta Foggia–Bari, una capotreno di Trenitalia è stata bersaglio di insulti pesanti e minacce di morte da parte di una famiglia, rimasta a bordo per non essere riuscita a scendere nella stazione prescelta.
Secondo quanto denunciato dalle segreterie regionali pugliesi di Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uilt-Uil, Ugl Ferrovieri, Fast-Confsal e Orsa Ferrovie, tutto nasce da un inconveniente tecnico: i passeggeri, saliti a Foggia e diretti a Cerignola, non riescono ad aprire le porte in tempo utile e il treno riparte. La capotreno interviene per assisterli, li informa sulla situazione e si attiva per ottenere una fermata straordinaria a Barletta, così da consentire loro di scendere il prima possibile.

Nonostante la disponibilità e la gestione professionale dell’episodio, la famiglia avrebbe reagito violentemente.  Prima gli insulti, poi le minacce di morte donna fino a impedire fisicamente la ripartenza del convoglio «di fatto tenendo in ostaggio treno e passeggeri», ricostruiscono i sindacati.
Un passaggio particolarmente grave, sottolineano le organizzazioni sindacali, è il mancato intervento delle autorità. Allertate dal personale, non sarebbero infatti mai arrivate sul posto, «lasciando la capotreno e l’intera utenza esposte all’azione degli aggressori».
«Siamo di fronte all’ennesimo episodio di una preoccupante escalation di violenze che colpisce il personale ferroviario, sempre più esposto a rischi durante lo svolgimento delle proprie mansioni e troppo spesso lasciato senza adeguata tutela», scrivono in una nota congiunta le sigle Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uilt-Uil, Ugl Ferrovieri, Fast-Confsal e Orsa Ferrovie.
E aggiungono: «È inaccettabile che simili episodi diventino la nuova e tragica normalità. I treni devono tornare a essere luoghi sicuri per tutti: lavoratori, pendolari e viaggiatori occasionali».

 

 

FONTE: CORRIERE DEL MEZZOGIORNO

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