«Siamo sgomenti» ha detto il sindaco di Bitonto, Francesco Paolo Ricci in un post sui social. L’automobilista che l’ha investita, dopo essere fuggito, si è costituito. È accusato di omicidio stradale
Aveva già conosciuto il dolore più grande, quello di una madre che perde un figlio. Ventisei anni fa, sulla stessa strada, un incidente le aveva portato via il ragazzo. Sabato sera, su quel tratto di corso Vittorio Emanuele a Palombaio, frazione di Bitonto, Anna Terrameo, 79 anni, è stata travolta e uccisa da un’auto mentre tornava a casa dopo la messa.
Secondo la ricostruzione della polizia locale, la donna stava attraversando la strada quando una macchina di grossa cilindrata l’ha colpita in pieno. Il conducente, un agricoltore di 37 anni residente nella frazione di Mariotto, non si è fermato a prestare soccorso. È fuggito, salvo poi costituirsi un’ora dopo. Ora è accusato di omicidio stradale.
Sul posto anche il pubblico ministero di turno della Procura di Bari, Baldo Pisani. I sanitari del 118 hanno tentato a lungo di rianimarla, ma per la donna non c’è stato nulla da fare: è morta per i gravi politraumi riportati.
«Non è giusto perdere una madre in questa maniera», ha detto uno dei figli ai microfoni del TgR Puglia. «Mia madre è stata ammazzata come un cane, lasciata a 50 metri dal luogo dell’impatto», ha aggiunto con la voce rotta dal dolore.
La famiglia di Anna Terrameo è segnata da una tragedia che si ripete nello stesso punto di strada, oggi regolato da un limite di 30 chilometri orari e da autovelox che, secondo i residenti, «non funzionano più».
Un dolore che scuote la piccola comunità di Palombaio, dove la signora Anna era conosciuta e rispettata. «È il momento del dolore, dell’angoscia, dello smarrimento. Ma è anche il momento di stringerci attorno a chi è stato duramente colpito dalla scomparsa della signora Anna: ai figli, alle figlie, ai familiari, ai nipoti e a tutti coloro che l’hanno conosciuta e amata», ha scritto in un post il sindaco di Bitonto, Francesco Paolo Ricci. «Una tragedia che ci tocca profondamente e che lascia sgomenta un’intera comunità», ha aggiunto.
Una comunità che oggi chiede sicurezza per quella strada che continua a portare via vite, nonostante limiti e dispositivi mai davvero rispettati.
FONTE: CORRIERE DEL MEZZOGIORNO

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