Per partecipare al bando da dirigente delle risorse umane di Adp, la manager barlettana (moglie del consigliere regionale pd Filippo Caracciolo) avrebbe attestato il conseguimento di un master (di secondo livello) mai ottenuto
Non solo i documenti che provano le false attestazioni di Carmela Fiorella sui suoi titoli di studio. Cioè, sia sulla laurea specialistica in Economia e management (mai conseguita) sia sul master di secondo livello alla Bocconi (mai ottenuto). Ma anche tutti gli atti del bando, come manager delle risorse umane di Aeroporti di Puglia, che ha portato la commissione ad assegnare il posto alla 38enne, moglie del consigliere regionale del Pd Filippo Caracciolo.
Sono questi i nuovi documenti di cui la Procura di Bari ha disposto l’acquisizione nell’ambito dell’indagine per falso a carico proprio di Fiorella. Un’indagine per la quale, al momento, non sono stati fissati interrogatori, ma è possibile che nei prossimi giorni vengano sentiti il presidente di Aeroporti di Puglia, Antonio Vasile, e il rettore (ancora per poco) dell’Università di Bari, Stefano Bronzini. Oltre a loro, gli inquirenti potrebbero voler ascoltare anche i membri della commissione che, dopo aver valutato i titoli, hanno deciso di attribuire quell’incarico da 80mila euro di stipendio a Carmela Fiorella.
Che, secondo quanto emerso, ha partecipato alla selezione attestando falsamente di avere una specialistica in Economia. Ma Fiorella, come poi accertato dall’Università di Bari, quel titolo non l’ha mai preso: dopo la magistrale in Scienze delle amministrazioni, infatti, ha conseguito un master di primo livello in Organizzazione del personale alla Bocconi di Milano. Anche riguardo al suo percorso di studi milanese avrebbe però attestato un fatto non rispondente al vero, sostenendo di aver ottenuto un master di secondo livello. Ma così, come emerso dai controlli fatti dall’ateneo lombardo, non è.
Titoli, quelli effettivamente conseguiti, che non le avrebbero però permesso di partecipare alla selezione, né tantomeno di vincerla. Una selezione-lampo, durata appena 15 giorni (per la stessa posizione a Palermo ne sono serviti 45), nella quale Fiorella è stata preferita anche all’attuale manager delle Risorse umane di Ita Airways di Londra, una barese desiderosa di rientrare a casa.
Nella domanda di partecipazione, Fiorella ha allegato un diploma di laurea – ritoccato – per attestarne la specialistica in Economia risalente al 2012, commettendo però un errore abbastanza grossolano.
Non tanto perché quella pergamena è firmata dal rettore Antonio Felice Uricchio, la cui carica è iniziata nel 2013 (ma nel 2016, effettivamente, l’Università ha rilasciato diverse pergamene non consegnate negli anni precedenti apponendo la firma del rettore in carica, non del suo predecessore), quanto perché nel documento manca il Qr code che consente di risalire al certificato di laurea originale depositato negli archivi digitali dell’ateneo. Ma Fiorella, come è ancora visibile dal sito dell’Acquedotto pugliese, ha attestato di aver conseguito la laurea in Economia anche nel curriculum che nel 2017 le permise di entrare nel consiglio di amministrazione di Aqp, nominata dal governatore Michele Emiliano.
Al momento, la posizione di Fiorella è ferma alla dichiarazione rilasciata lo scorso 18 aprile. Quando di sera, nello stesso giorno in cui era diventata pubblica la notizia dell’apertura dell’indagine, aveva chiesto scusa «a tutti» per assumersi «pubblicamente tutte le responsabilità di quanto è accaduto». «Sono stata accecata dall’ambizione», ha scritto, sostenendo anche come il marito fosse «totalmente ignaro di tutto». «Sono pronta a rispondere del mio comportamento davanti alle autorità preposte, ma è giusto che paghi chi ha sbagliato e nessun altro».
FONTE: CORRIERE DEL MEZZOGIORNO
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