Ciclisti uccisi a Terlizzi, le autopsie rilevano: «Gravi traumi agli organi interni». Verifiche sul telefono dell’investitore

Accertamenti anche sulle divise indossate dai tre volontari dell’Avis. Un 30enne di Ruvo è indagato per omicidio stradale plurimo

di Carlo Testa
Sono terminate la notte del 5 agosto le autopsie sui corpi di Sandro Abruzzese, Vincenzo Mantovani e Antonio Porroi ciclisti travolti e uccisi domenica scorsa da un’auto mentre percorrevano la provinciale 231 in direzione sud, vicino a Terlizzi (Bari). Gli esami sono stati eseguiti nell’istituto di Medicina legale del Policlinico di Bari. Secondo quanto si apprende, sui corpi sono stati rilevati gravi traumatismi, fratture e lesioni agli organi interni.

Sono in corso altri accertamenti che riguardano anche le divise indossate delle vittime che erano tutte di Andria e componenti di CicloAvis, la sezione cittadina degli amanti della bici dell’Avis. Le salme saranno riconsegnate domani, 7 agosto, alle famiglie. La Procura di Trani ha aperto una inchiesta per omicidio stradale plurimo per fare chiarezza ed ha iscritto nel registro degli indagati il conducente dell’auto che ha investito i tre. Si tratta di un 30enne di Ruvo di Puglia, Francesco Del Vecchio, che ha chiamato i soccorsi e all’arrivo degli agenti è apparso in stato di choc e si sarebbe accasciato a terra, incapace di parlare.

Gli accertamenti sullo smartphone del 30enne indagato

«Il mio assistito è in una condizione di prostrazione totale – ha dichiarato l’avvocato Felice Petruzzella –. Ha chiamato i soccorsi, si è fermato e ha atteso sul posto l’arrivo delle forze dell’ordine. È profondamente scosso». Secondo quanto riferito dallo stesso avvocato, l’indagato non ha ancora fornito alcuna ricostruzione dell’accaduto: «Non è nelle condizioni psicologiche per affrontare una ricostruzione dei fatti. Attendiamo con piena disponibilità gli accertamenti medico-legali, tossicologici e tecnici. Al momento non è possibile avanzare ipotesi precise sulla dinamica».
Sul punto, restano sotto sequestro la Lancia Delta coinvolta, le tre biciclette delle vittime e lo smartphone del conducente, su cui verranno effettuati accertamenti tecnici per verificare un eventuale utilizzo al momento dell’impatto. Sulla carreggiata, la polizia locale ha rilevato evidenti segni di frenata per oltre 50 metri. Alcuni testimoni avrebbero inoltre riferito di un’auto che viaggiava a velocità molto sostenuta.

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