Confindustria Bari-Bat: “Serve un’agenzia per attrarre investimenti nelle province”

Il presidente Mario Aprile propone zone a burocrazia zero, incentivi per le imprese e un focus sul costo dell’energia per rilanciare l’economia locale

di Redazione

Bari – Durante l’assemblea generale di insediamento, oltre 700 imprenditori hanno ascoltato le proposte del nuovo presidente di Confindustria Bari-Bat, Mario Aprile, che ha sottolineato la necessità di rafforzare l’attrattività delle province di Bari e Bat attraverso strumenti innovativi e di semplificazione.

Aprile ha evidenziato l’urgenza di mantenere l’iper ammortamento nel triennio 2026-2028, vigilare sulla Zona Economica Speciale (ZES) anche dopo il passaggio al dipartimento del Sud, e soprattutto di abbattere drasticamente il costo dell’energia, definito “un super costo non più tollerabile” e “problema nazionale” dal presidente di Confindustria, Emanuele Orsini.

Il neo presidente ha annunciato la creazione di una nuova agenzia dedicata all’attrazione degli investimenti nelle province di Bari e Bat, da realizzare con il contributo delle imprese e delle filiere territoriali. Tra le proposte, incentivi e finanziamenti con premialità per chi avvia nuove attività e utilizza fornitori locali, oltre a una “Zona a burocrazia zero” con una task force pubblico-privato che garantisca risposte concrete in 120 giorni, in linea con l’iniziativa del neo governatore regionale Antonio Decaro, che ha annunciato un One Stop Shop per le procedure autorizzative.

Il focus si sposta anche sulla formazione e sui talenti: Aprile, che in poche settimane ha attratto 80 nuove imprese, sta lavorando a un Hub dei Talenti, una “fabbrica di competenze” dedicata ai giovani under 35, spesso in stato di disoccupazione o NEET. Tra le proposte, modelli di formazione “misti” tra STEM e IA e la previsione di zero tasse universitarie per coloro che si iscrivono alle facoltà STEM di Bari, con l’obiettivo di invertire la tendenza alla dispersione delle competenze e attrarre giovani nel territorio.

L’assemblea si è tenuta nello stabilimento di Baker Hughes, simbolo di un approccio “osare e ambizione”, con l’obiettivo di spingere la regione a essere più competitiva, soprattutto sul fronte energetico.

A questo proposito, gli imprenditori hanno evidenziato come il costo dell’energia rappresenti un grave ostacolo alla competitività: Antonio Filosa, AD di Stellantis, ha ricordato di aver scelto la Spagna, dove il costo dell’energia è circa il 50% inferiore rispetto all’Italia. La differenza si riflette anche sul costo delle reti e degli oneri di sistema, con l’Italia che paga in bolletta 35,50 euro a MWh contro i 7,50 della Spagna e i 15 della Francia.

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