“Così ho fatto condannare i miei usurai”. Il racconto del producer musicale

di Manuela D’Alessandro
AGI – Tra i primi suoi clienti c’era Achille Lauro ancora in rampa in lancio ma anche Vittorio Sgarbi per registrare la sue spiegazioni delle opere d’arte. Giovanni aveva realizzato a 32 anni il sogno di una vita: aprire a Milano uno studio di registrazione dove esercitare le abilità di tecnico del suono e vivere della sua passione. Era il 2017, le cose filavano bene. Poi è arrivato il Covid, l’attività è stata travolta dalle chiusure, e si è rivolto a persone che a un certo punto lo hanno costretto a vendere casa. Ieri il tribunale di Milano ha condannato per il reato di usura Manlio Parmeggiani (4 anni di carcere), Jari Incollà (3 anni e mezzo) e Domenico Incollà (3 anni e mezzo) e a risarcire una provvisionale di 30mila euro a lui e 5mila all’associazione ‘SOS Italia Libera’ che lo ha strappato dagli abissi in cui era precipitato.

La storia

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