Il faccia a faccia tra la premier e il Presidente Mattarella chiarisce le intenzioni di entrambe le parti, ma le polemiche politiche continuano ad alimentare il clima di incertezza
di Redazione
ROMA (EN24) – La visita di Giorgia Meloni al Quirinale, avvenuta ieri a circa 20 minuti di distanza dall’incontro con il Presidente Sergio Mattarella, ha riacceso le tensioni tra le principali istituzioni dello Stato. La premier, appena rientrata da un impegno elettorale in Veneto, ha voluto chiarire la propria posizione in merito alle recenti polemiche scoppiate dopo le dichiarazioni del consigliere del Quirinale, Francesco Saverio Garofani.
Le dichiarazioni di Garofani, ritenute da alcuni inopportune e fuori luogo, avevano alimentato il sospetto di un presunto complotto del Colle per ostacolare l’azione di Meloni. La risposta del Quirinale è stata rapida e decisa, definendo le parole del consigliere «ridicolmente inappropriate» e specificando che la richiesta di smentita era rivolta esclusivamente a Garofani, non al Presidente Mattarella, sottolineando come «la sintonia tra le istituzioni non sia mai venuta meno».
Dopo il colloquio con il Capo dello Stato, la premier ha fatto filtrare che l’incontro si è svolto in un clima di serenità e collaborazione, volto a riaffermare che «non esiste alcuno scontro istituzionale». Tuttavia, le opposizioni hanno continuato ad alimentare le polemiche, accusando il governo di voler distogliere l’attenzione dai problemi reali del Paese.
Elly Schlein (Pd) ha invitato Meloni a smettere di cercare complotti, mentre Giuseppe Conte ha parlato di «fango» gettato dal partito di maggioranza relativa per coprire i fallimenti del governo. Anche Carlo Calenda ha sottolineato come questa crisi comunicativa sembri più una montatura politica che una reale frattura tra le istituzioni.
In serata, il partito di Meloni ha chiuso la questione con una nota congiunta dei capigruppo di Fratelli d’Italia, Galeazzo Bignami e Lucio Malan, esprimendo «stima e rispetto» per il Presidente Mattarella e confermando la «sintonia istituzionale» tra Quirinale e Palazzo Chigi.
Il caso ha avuto origine martedì, quando le dichiarazioni di Garofani hanno sollevato un vespaio di polemiche, anche se il consigliere ha subito chiarito di non aver messo in discussione la legittimità del Capo dello Stato, bensì di voler mantenere il Colle fuori da vicende sgradevoli e di non coinvolgerlo in polemiche politiche.
Per molti osservatori, la domanda se Garofani debba rassegnare le dimissioni rimane aperta, anche se la stessa Meloni si è detta convinta che la questione sia ormai chiusa. Tuttavia, il clima di pesantezza politica e le tensioni latenti tra le due istituzioni sembrano suggerire che l’episodio abbia lasciato delle tracce, anche se si cerca di minimizzarle.
Secondo il parere di alcuni analisti, il rapporto tra Mattarella e Meloni rimane saldo, e questa vicenda, più che un vero scontro, rappresenta una tempesta in un bicchier d’acqua, alimentata da un clima politico troppo carico di tensione e di retroscena difficili da decifrare.

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