Bruxelles prepara contromisure ai dazi del 30% annunciati da Trump su acciaio e alluminio europei
AGI – I ministri del Commercio dell’Unione europea si riuniranno oggi a Bruxelles per perfezionare la loro strategia di fronte all’ultima mossa di Donald Trump, che ha annunciato l’imposizione di dazi del 30% sui prodotti europei importati negli Stati Uniti a partire dal 1° agosto. La decisione del presidente americano ha scosso i negoziati commerciali in corso tra Bruxelles e Washington. La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha scelto per ora un approccio prudente.
Von der Leyen: “Preferiamo una soluzione negoziata”
Domenica von der Leyen ha annunciato che l’Unione europea non reagirà per il momento ai dazi statunitensi su acciaio e alluminio, nella speranza di ottenere un accordo meno doloroso. “Siamo sempre stati molto chiari sul fatto che preferiamo una soluzione negoziata. Questo rimane il caso e useremo il tempo che abbiamo ora fino al 1° agosto”, ha dichiarato.
Misure di ritorsione pronte sul tavolo
I negoziati continueranno, ma i diplomatici hanno sottolineato che lunedì sarà presentato ai ministri un pacchetto di misure di ritorsione, da attuare se Trump confermerà i dazi del 30%. L’UE aveva già minacciato a maggio di imporre dazi su merci statunitensi per un valore di circa 100 miliardi di euro, tra cui automobili e aerei, anche se l’elenco finale sarebbe stato ridotto a 72 miliardi.
I paesi europei cercano di mantenere l’unità, pur avendo esposizioni economiche diverse alla politica doganale americana.
Macron, Merz e Meloni: linea comune europea
Sabato Emmanuel Macron ha esortato la Commissione a “difendere risolutamente gli interessi europei” e ad “accelerare la preparazione di contromisure credibili”. Il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha dichiarato domenica di essere d’accordo con Macron, affermando di aver parlato con lui, con von der Leyen e con Trump negli ultimi giorni. Ha detto di voler essere coinvolto “intensamente” per trovare una soluzione.
La presidente del Consiglio italiano Giorgia Meloni ha avvertito della prospettiva di una “guerra commerciale” all’interno del mondo occidentale. “L’Europa ha la forza economica e finanziaria per far valere la propria posizione e raggiungere un accordo equo e di buon senso, e l’Italia farà la sua parte. Come sempre”, ha dichiarato, mentre l’opposizione l’accusa di mancanza di fermezza verso Washington.
Tariffe USA: impatto globale e pressioni interne
Da quando è tornato alla presidenza a gennaio, Trump ha imposto tariffe fluttuanti e diffuse ad alleati e concorrenti, destabilizzando i mercati finanziari e alimentando i timori di un rallentamento economico globale. Il suo governo è sotto pressione per concludere accordi commerciali dopo averne promessi molti. Finora sono stati annunciati solo due accordi, con il Regno Unito e il Vietnam, oltre a una riduzione temporanea delle tariffe con la Cina.
Scadenze e minacce: l’UE attende il 1° agosto
L’UE, come molte altre economie, avrebbe dovuto vedere le tariffe USA salire dal 10% il 9 luglio, ma Trump ha esteso la scadenza al 1° agosto. Nella sua lettera a Bruxelles, resa pubblica sabato, ha giustificato i nuovi dazi del 30% con l’entità del deficit commerciale degli Stati Uniti con l’UE. Questo tasso è significativamente più alto del 20% proposto ad aprile, poi ritirato dopo il crollo dei mercati azionari.
In risposta ai dazi USA del 25% su acciaio e alluminio, la Commissione europea aveva preparato dazi su prodotti americani per un valore di circa 21 miliardi di euro. Ma ad aprile aveva annunciato la sospensione di queste misure per favorire un accordo commerciale più ampio con l’amministrazione Trump. Queste tasse dovevano entrare in vigore lunedì sera, prima di essere nuovamente sospese.
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