Edilizia: arriva la riforma per sanare gli abusi storici e semplificare le procedure

Il Governo presenta in Consiglio dei Ministri il Ddl delega sul nuovo Codice dell’edilizia, con misure innovative per favorire la regolarizzazione degli immobili e migliorare l’efficienza amministrativa.

di Redazione

Il settore edilizio italiano si prepara a una svolta epocale con l’approvazione imminente del disegno di legge delega sul nuovo Codice dell’edilizia e delle costruzioni, presentato dal ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini. Dopo una fase di consultazione pubblica, il testo approderà in Consiglio dei Ministri domani, segnando un passo decisivo verso la revisione complessiva della normativa edilizia nazionale.

Uno degli obiettivi principali della riforma è creare una corsia preferenziale per la sanatoria degli abusi storici, ovvero quegli interventi edilizi realizzati prima del 1° settembre 1967, data chiave per distinguere le irregolarità più datate. La proposta mira a favorire la regolarizzazione di queste difformità, semplificando le procedure e riducendo le complicazioni burocratiche, in continuità con le iniziative già avviate dal decreto Salva Casa.

Il disegno di legge prevede, inoltre, una sorta di “punto zero” per l’edilizia privata, con l’intento di rendere più agevole e trasparente il percorso di regolarizzazione delle difformità edilizie. Si tratta di una vera e propria manovra di pulizia del patrimonio edilizio italiano, volta a semplificare la gestione e la tutela del patrimonio esistente.

Tra le novità di rilievo vi è l’introduzione di una classificazione uniforme delle tipologie di difformità dal titolo abilitativo edilizio, includendo anche le tolleranze edilizie. Questa misura mira a superare la frammentazione normativa derivante dalle leggi regionali, che negli anni hanno diversificato le discipline tra territori, creando una “giungla” di regole locali. L’obiettivo è stabilire standard comuni e garantire livelli essenziali di prestazioni uniformi su tutto il territorio nazionale.

In ambito di semplificazione, sarà confermato il superamento della doppia conformità, che imponeva di dimostrare l’allineamento alle normative sia al momento della realizzazione dell’abuso che al momento della presentazione della domanda di sanatoria. Questa norma, già parzialmente abbandonata con il Salva Casa, sarà estesa e applicata in modo più ampio, facilitando la regolarizzazione e la commerciabilità degli immobili.

Un’altra componente fondamentale riguarda il riordino dei titoli edilizi, con l’obiettivo di rendere più efficiente e trasparente il rilascio di permessi e autorizzazioni. Verranno ridotti i tempi di attesa e potenziato il meccanismo del silenzio-assenso o del silenzio-devolutivo, con l’obiettivo di accelerare le procedure e ridurre le incertezze amministrative.

Sul fronte della rigenerazione urbana, il disegno di legge introduce principi innovativi, tra cui la possibilità di alternare o convivere destinazioni d’uso omogenee (residenziale, commerciale, terziario di prossimità) senza generare impatti urbanistici significativi. Ciò favorirà la riconversione degli edifici alle nuove esigenze del mercato e della società, riducendo gli ostacoli burocratici e incentivando interventi di riqualificazione e sviluppo sostenibile.

Infine, una parte importante della riforma sarà dedicata alla digitalizzazione del settore edilizio. Si prevede l’interoperabilità delle banche dati delle pubbliche amministrazioni e l’istituzione di un’anagrafe digitale delle costruzioni, strumenti essenziali per una gestione trasparente, efficiente e tracciabile del patrimonio edilizio nazionale.

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