Ex Ilva: le dure accuse di Maiorano (FdI) al sindaco Bitetti, mentre il Governo stanzia 200 milioni e avvia il piano di rilancio

Tra il fuoco incrociato della politica locale e l’azione concreta del MIMIT, il futuro dell’acciaieria e della città di Taranto si gioca su più fronti.

di Redazione

ROMA (EN24) . Mentre il Governo prosegue con azioni concrete per il futuro dell’ex Ilva, la situazione politica a Taranto si infiamma. Il deputato pugliese di Fratelli d’Italia, Giovanni Maiorano, ha lanciato un attacco durissimo al sindaco di Taranto, Piero Bitetti, definendo le sue azioni come una “pantomima ridicola” e una “commedia degli inganni”. Maiorano ha sollevato dubbi sulle motivazioni del sindaco, che prima ha rassegnato le dimissioni e poi le ha ritirate, chiedendosi se dietro a questo “teatrino” ci sia la consapevolezza di aver perso la maggioranza o semplicemente la “paura di assumersi la responsabilità” di prendere una decisione chiara sul futuro dell’ex Ilva.

Questo scontro politico si colloca in un contesto di importanti sviluppi a livello governativo. Nel frattempo, infatti, il MIMIT (Ministero delle Imprese e del Made in Italy) ha annunciato una serie di misure volte a stabilizzare e rilanciare il complesso siderurgico. L’approvazione del decreto a sostegno dei settori produttivi ha sbloccato 200 milioni di euro per l’ex Ilva, fondi destinati a garantire la continuità produttiva, la manutenzione, il ripristino e l’adeguamento degli impianti, con particolare attenzione agli standard di sicurezza. Le risorse, che saranno erogate tramite decreto interministeriale, potranno essere utilizzate direttamente dall’amministrazione straordinaria di Ilva o trasferite ad Acciaierie d’Italia.

Sul fronte del piano industriale, si conferma la volontà di puntare sulla decarbonizzazione. Il piano, condiviso anche dai sindacati, prevede la realizzazione di tre forni elettrici a Taranto, un quarto eventualmente a Genova, e la creazione di un polo del pre-ridotto (DRI) sempre a Taranto, che alimenterà i nuovi forni. A questo proposito, sono state modificate le normative per la costruzione degli impianti di produzione di gas pre-ridotto, eliminando i riferimenti al PNRR e al suo utilizzo con idrogeno, e spostando le risorse necessarie dal PNRR al Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC). Queste modifiche consentiranno alla società creata per la gestione dell’impianto di procedere con la sua costruzione attraverso una partnership con un partner privato.

Il Governo, rappresentato dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, dal Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso e dal Ministro del Lavoro Marina Calderone, ha incontrato i sindacati a Palazzo Chigi per illustrare i dettagli del piano. Le organizzazioni sindacali hanno espresso il loro accordo sul piano di decarbonizzazione, ma hanno chiesto che nel bando di gara per la vendita degli impianti sia prevista espressamente la massima tutela dei livelli occupazionali.

Il decreto ha anche previsto altre misure di supporto. A Piombino, in Toscana, sono state introdotte nuove regole per facilitare l’accesso al credito per le attività economiche, in un’area classificata come sito di interesse nazionale e in stato di crisi industriale complessa. A livello nazionale, il decreto ha inoltre approvato un bonus di 500 euro per le famiglie che nel 2025 completeranno i primi 18 mesi di assegno di inclusione. Infine, sono stati previsti sostegni aggiuntivi per i lavoratori in caso di sospensione dal lavoro a causa di ondate di calore eccezionali.

Nonostante il sindaco Bitetti abbia chiesto al MIMIT di posticipare l’incontro al 12 agosto, la discussione sul futuro dell’acciaieria e delle sue ricadute su Taranto prosegue a pieno ritmo a livello governativo e sindacale. La comunità si trova ora di fronte a una complessa equazione che vede l’incertezza politica locale contrapposta a un’azione governativa decisa, con la speranza che le misure adottate possano garantire un futuro sostenibile per l’ex Ilva e, di conseguenza, per l’intera città.

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