Dopo anni di collaborazione sui vaccini anti-Covid, Pfizer vende la sua quota in Biontech e punta su investimenti strategici nel settore oncologico e delle terapie innovative.
di Redazione
(EN24) – Si conclude ufficialmente l’alleanza tra Pfizer e Biontech, un matrimonio che ha rivoluzionato il mercato dei vaccini anti-Covid. La multinazionale statunitense guidata da Albert Bourla ha annunciato la vendita di una quota significativa della sua partecipazione nella casa farmaceutica tedesca, in un’operazione da circa 508 milioni di dollari. Con questa mossa, Pfizer si disimpegna ufficialmente dall’alleanza che, negli ultimi anni, ha dominato il settore delle vaccinazioni contro il coronavirus.
L’operazione consiste nella cessione di circa il 54,7% delle azioni di Pfizer in Biontech, tramite la vendita di circa 4,55 milioni di American depositary receipts (Adr) a un prezzo compreso tra 108 e 111,70 dollari per azione. La vendita, già in corso secondo alcune fonti finanziarie, segna la fine di una partnership iniziata nel 2018 con l’obiettivo di sviluppare vaccini antinfluenzali basati sulla tecnologia mRNA, e che ha portato in tempi record alla produzione del celebre vaccino anti-Covid.
Nonostante la cessione, Pfizer ha voluto sottolineare che la collaborazione con Biontech rimane invariata e che continuerà a condividere i profitti derivanti dai vaccini anti Covid, anche se questi si sono notevolmente ridotti negli ultimi mesi. Il motivo principale di questa strategia è la volontà di concentrare le risorse su nuovi ambiti terapeutici, in particolare nel settore oncologico.
Il colosso americano ha infatti annunciato importanti acquisizioni e investimenti nel campo dei farmaci antitumorali, come l’acquisto di Seagen per 43 miliardi di dollari, uno dei più grandi deal nel settore oncologico degli ultimi anni. Oltre a questo, ha acquisito Global Blood Therapeutics, specializzata in trattamenti per l’anemia falciforme, e Biohaven, nota per i farmaci contro il dolore e altre patologie. Recentemente, Pfizer ha anche finalizzato l’acquisto di Metsera, biotech focalizzata sull’obesità e le malattie cardiometaboliche, in un’operazione che potrebbe valere fino a 10 miliardi di dollari.
Il mercato delle terapie anti-obesità, stimato in circa 150 miliardi di dollari annui entro il prossimo decennio, rappresenta una delle nuove frontiere di investimento per il gigante farmaceutico. Questa strategia nasce dalla necessità di compensare il calo delle vendite legate ai vaccini Covid, che nel 2022 avevano raggiunto un picco di 37,8 miliardi di dollari, e che nel 2025 stanno subendo una contrazione significativa, con un calo del 22% nelle vendite di vaccini e del 55% per i farmaci antivirali.
Il CEO Albert Bourla ha evidenziato come Pfizer punti a un fatturato aggiuntivo di 20 miliardi di dollari entro il 2030, concentrandosi su farmaci innovativi per il cancro, con l’obiettivo di sviluppare almeno otto trattamenti di punta. La strategia prevede anche un forte investimento in ricerca e sviluppo, con tecnologie avanzate di sequenziamento genetico e sistemi automatizzati che accelereranno i processi di sviluppo di nuovi vaccini a mRNA.
Il cambio di rotta di Pfizer si inserisce in un quadro più ampio di trasformazione del settore farmaceutico, dove l’innovazione e la diversificazione rappresentano le chiavi per mantenere il vantaggio competitivo in un mercato in rapida evoluzione. La fine dell’era Pfizer-Biontech sui vaccini anti-Covid apre così una nuova fase, più orientata alle terapie oncologiche e alle innovazioni biologiche, con un occhio attento alle sfide globali di salute e alle opportunità di crescita.

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