A Bari il fratello del manager Fruscio dirige l’Ufficio concorsi, a Taranto i parenti di Colacicco al dipendenze del colosso della riabilitazioni, nella Bat figlio e nuora del direttore generali stabilizzati come medici
Sia chiaro, nessuna allusione al veleno su presunte parentopoli o famigliopoli, ma una cosa è certa: la sanità pugliese sembra attrarre, come il miele le api, fratelli, nipoti, mogli e mariti di ridondante o sconosciuto lignaggio.
Tutti i casi
Fuor di metafora, parlano i fatti: nella Asl di Bari, Luigi Fruscio, protagonista di una brillante carriera iniziata come funzionario, oggi occupa la poltrona di direttore generale, mentre il fratello Lorenzo Fruscio dirige l’Ufficio assunzioni e concorsi; a Lecce, Stefano Rossi e Rossana Indiveri, marito e moglie, occupano rispettivamente il posto di direttore generale dell’Asl e dirigente con incarico apicale nelle procedure di acquisto di prodotti farmaceutici e dispositivi medici; a Taranto il manager Asl, Gregorio Colacicco, non fa mistero del suo parentado (moglie, figlio e nipote) alle dipendenze della Osmairm di Laterza, il colosso della riabilitazione convenzionato con il Servizio sanitario regionale. E ancora, nella Asl Bat, le polemiche hanno investito, a suo tempo, il direttore sanitario Sandro Scelzi (ancora oggi in servizio) per via delle assunzioni del figlio 25enne e della fidanzata di quest’ultimo, entrambi medici. Attualmente uno dei figli di Scelzi, specialista in Psichiatria, presta regolarmente servizio nella stessa Asl, a due passi da casa. Il padre ha però chiarito che le assunzioni tanto chiacchierate sarebbero avvenute nel pieno rispetto delle norme, delle procedure e senza la minima influenza esterna.
Gli esposti senza risultato
Ma i casi di famiglie quasi per intero alle dipendenze delle Asl sono innumerevoli. E riguardano incarichi tra i più svariati: impiegati, funzionari, dirigenti amministrativi, medici, infermieri. Ma anche Oss e pulitori, categorie, queste ultime, approdate nelle strutture sanitarie tramite le Sanitaservice, società in house delle Asl. La presunta incompatibilità tra Stefano Rossi e la moglie è stata oggetto di un esposto inoltrato ad Anac dalla Cisal Sanità di Lecce. Anac consegnò il caso all’Ufficio Anticorruzione e trasparenza della Asl salentina e da allora la controversia è andata scemando. Anche Luigi Fruscio intende spazzare via ombre e sospetti: «Io è mio fratello siamo stati assunti decenni fa. L’incarico presso l’Ufficio assunzioni e concorsi attribuito a mio fratello è stato, peraltro, assegnato con deliberazione numero 1540 del 1 settembre 2021, quando la direzione strategica era formata dal manager Antonio Sanguedolce, dal direttore amministrativo Gianluca Capocchiani e dal direttore sanitario Silvana Fornelli».
Coinvolto nella sanitopoli lucana
Luigi Fruscio, coinvolto nel 2022 nell’inchiesta sulla Sanitopoli lucana (ma prosciolto in udienza preliminare) per una presunta raccomandazione di cui, secondo l’accusa, avrebbe beneficiato in un concorso alla Asm di Matera, sgombra così il campo da perplessità, ove mai ve ne fossero, sulla sua correttezza. In ogni caso, lungi da ogni requisitoria che abbia a che fare con le opacità di presunte famigliopoli, il posto fisso, quello stesso su cui Checco Zalone ha concentrato la sua amara ironia, sembra restare tra le massime aspirazioni dei pugliesi. Anche, si fa per dire, in formato famiglia.
fonte: CORRIERE DEL MEZZOGIORNO
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