Il ministro dell’Economia e il Governatore di Bankitalia evidenziano l’importanza di contribuire alle spese pubbliche e di ridurre il fenomeno dell’economia sommersa, attraverso riforme e strumenti innovativi
di Redazione
ROMA (EN24) – Nel corso dell’inaugurazione dell’Anno di Studi 2025/2026 della Scuola di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e il Governatore di Bankitalia Fabio Panetta hanno sottolineato con fermezza l’urgenza di rafforzare il sistema fiscale italiano e di combattere l’economia irregolare, fenomeno che ancora oggi pesa significativamente sull’intera economia nazionale.
Giorgetti ha ricordato che “quando le risorse pubbliche vengono spese correttamente, quando le tasse vengono pagate da tutti in modo equo, e quando le imprese operano in un contesto libero da concorrenza sleale e infiltrazioni criminali, il sistema funziona. E dove c’è fiducia, si investe, si innova, si assume, si guarda al futuro”. Per il ministro, è fondamentale lavorare insieme per costruire un’economia che redistribuisca la ricchezza in modo giusto, rendendo il contributo fiscale uno strumento di cittadinanza e responsabilità.
L’incidenza dell’economia sommersa e le sfide del Mezzogiorno
Il Governatore Panetta ha evidenziato che l’economia irregolare in Italia ha dimensioni importanti, stimando un valore aggiunto non osservato pari a circa 218 miliardi di euro nel 2023, ovvero il 10% del Pil. Questi fenomeni comportano costi sociali elevati e incidono sull’intera economia, con differenze territoriali significative: quasi la metà dell’economia sommersa si concentra al Nord, mentre nel Mezzogiorno l’incidenza supera il 16%. La differenza tra le aree, in termini di valore aggiunto, si traduce in un’incidenza inferiore al 10% al Nord e superiore al 16% nel Sud.
L’impegno per un’economia più trasparente e rispettosa delle regole
Giorgetti ha insistito sulla necessità di un impegno collettivo per rafforzare un sistema economico che non si limiti a creare ricchezza, ma che la distribuisca in modo equo e sostenibile. “Un’economia in cui contribuire alle spese dello Stato non sia visto come un peso, ma come un atto di cittadinanza”, ha detto il ministro, sottolineando che la lotta all’evasione, alla corruzione e alla criminalità economica rappresenta una battaglia per la dignità del Paese.
Panetta ha invece evidenziato come negli ultimi anni siano stati fatti importanti passi avanti grazie a riforme e all’efficientamento della Pubblica Amministrazione, anche grazie al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Dal 2011, l’incidenza dell’economia sommersa sul Pil si è ridotta di 2 punti percentuali, mentre la quota di lavoratori irregolari è scesa oltre un punto, attestandosi al 10%. La diffusione dei pagamenti elettronici, accelerata dalla pandemia, ha rafforzato la tracciabilità delle transazioni e ampliato la base imponibile, contribuendo a generare un gettito IVA aggiuntivo stimato in quasi mezzo punto percentuale per ogni punto di aumento della spesa digitale.
Il ruolo strategico della Guardia di Finanza
Giorgetti ha infine rimarcato il ruolo cruciale della Guardia di Finanza come presidio di legalità economico-finanziaria. “Oggi, più che mai, non può esserci azione efficace di contrasto senza una preparazione tecnico-professionale di altissimo livello”, ha affermato, sottolineando che l’eccellenza delle forze dell’ordine rappresenta una priorità strategica per tutelare il sistema fiscale e combattere le infiltrazioni criminali.
In conclusione, l’intervento congiunto di Giorgetti e Panetta ribadisce l’importanza di un impegno condiviso volto a rendere il sistema fiscale più equo, trasparente e sostenibile, elementi fondamentali per favorire la crescita, la fiducia e la coesione sociale del Paese.

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