Il dossier di Crosetto: l’Italia vulnerabile agli attacchi di Mosca, Teheran e altri attori

Consiglio supremo di Difesa (Ansa)

Il documento rivela l’allarme sulla guerra ibrida in corso, tra cyber attacchi, disinformazione e minacce strategiche che richiedono interventi immediati

di Redazione

ROMA (EN24) – Da Mosca a Teheran, l’Italia si trova sotto una costante pressione di attacchi ibridi, che colpiscono infrastrutture critiche, centri decisionali e servizi essenziali. Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha illustrato al Quirinale, durante il Consiglio supremo di difesa, un documento che mette in guardia sui rischi quotidiani e crescenti di danni catastrofici, sottolineando che «è subito tempo di agire».

Il rapporto, basato su informazioni non classificate dell’intelligence e analisi di fonti aperte attendibili, è stato arricchito dalle interlocuzioni di Crosetto con i colleghi europei. Nelle prossime ore sarà inviato ai presidenti di Camera e Senato.

Il «Non paper sul contrasto alla guerra ibrida» identifica i principali attori che minacciano l’Italia. In prima linea c’è la Russia, protagonista di sabotaggi, disinformazione, pressione su forniture strategiche, cyberattacchi, ricorso a mercenari e utilizzo della migrazione come arma di destabilizzazione. Questa offensiva si estende anche a campagne in Africa e interferenze nelle elezioni, con tutte le infrastrutture strategiche – energia, trasporti, telecomunicazioni, sanità e finanza – sotto attacco.

Il rapporto evidenzia come l’attacco «sotto soglia», cioè quello che non provoca una reazione militare immediata, sia ormai la norma, complicando la deterrenza. La rapidità e la continuità delle operazioni ibride spesso superano la capacità di reazione dell’Italia, rendendo difficile un intervento coordinato e tempestivo.

Oltre alla Russia, l’attenzione si sposta sulla Cina, che utilizza una strategia «multivettoriale» per indebolire l’UE e acquisire conoscenze strategiche, combinando leve economiche, tecnologiche, informative e diplomatiche. La Cina utilizza proxy regionali come Houthi, Hezbollah e milizie sciite, oltre a condurre azioni di coercizione su choke points marittimi, terrorismo e attacchi cibernetici.

Chiude la lista la Corea del Nord, coinvolta in operazioni di ransomware, furti di criptovalute e spionaggio digitale, spesso attribuite a gruppi statali specializzati.

L’Italia si trova particolarmente vulnerabile nei suoi punti vitali, in un contesto tecnologico in rapido mutamento grazie all’intelligenza artificiale. Nonostante le strategie di Nato, Ue e G7, lo scenario rimane allarmante e spesso l’Occidente sceglie di non reagire, denuncia Crosetto. Per questo, il ministero sta lavorando a un’iniziativa condivisa a livello europeo contro la minaccia ibrida, sperando di rafforzare le difese di tutti i Paesi dell’Unione.

L’approccio dell’Iran rappresenta invece un caso a parte, con modalità e obiettivi diversi rispetto alle altre potenze coinvolte.

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