Il Femminicidio è reato autonomo. Nocco: «Una pagina importante nella lotta alla violenza sulle donne»

Approvato all’unanimità il ddl che introduce l’omicidio di una donna “in quanto donna” con pena fino all’ergastolo. Ora il testo alla Camera.

Di Salvatore Stano

ROMA (EN24) – Il Senato della Repubblica ha scritto una pagina importante nella lotta alla violenza di genere, approvando all’unanimità (161 voti a favore, zero contrari, zero astenuti) il disegno di legge che introduce nel codice penale il nuovo reato di femminicidio. Un’approvazione che segna un momento storico per la legislazione italiana e che ora attende l’esame della Camera per la sua definitiva conversione in legge.

Il provvedimento, che istituisce il nuovo articolo 577-bis del codice penale, riconosce per la prima volta l’omicidio di una donna “in quanto donna“, ponendo l’accento sul carattere strutturale e sistemico della violenza di genere. L’obiettivo è rafforzare la tutela penale nei casi in cui il movente del delitto sia legato al genere della vittima, andando oltre le aggravanti generiche e introducendo una fattispecie autonoma di reato.

La nuova norma prevede la pena dell’ergastolo per “chiunque cagioni la morte di una donna, commettendo il fatto con atti di discriminazione, di odio o di prevaricazione, ovvero mediante atti di controllo, possesso o dominio verso la vittima in quanto donna“. Il reato sarà considerato integrato anche quando l’omicidio avviene in seguito al rifiuto della donna di instaurare o mantenere un rapporto affettivo, o come atto diretto a limitare le sue libertà individuali. Il disegno di legge prevede inoltre una deroga al limite massimo di 45 giorni per le intercettazioni nei casi più gravi di violenza contro le donne, fornendo così strumenti investigativi più incisivi.

Reato femminicidio

Francesco Fotia / AGF – Ministra Roccella

La Ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità, Eugenia Roccella, ha sottolineato l’importanza di “dare un nome al fenomeno per combatterlo“. “La storia d’Italia ci ha insegnato che dare un nome ai fenomeni, descriverne i caratteri, dotarsi di strumenti per contrastarli, è importante non solo per la trattazione dei singoli casi ma anche perché le leggi fanno parte della cultura di una Nazione e contribuiscono a formarla“, ha dichiarato la Ministra, esprimendo soddisfazione per l’unanimità del voto. “Tipizzare il reato di femminicidio non significa certo usare sociologicamente il diritto penale o creare una classifica di gravità degli omicidi in base al genere della persona uccisa. Significa riconoscere la specificità di un fenomeno e dunque prevenirlo e creare le condizioni per contrastarlo con più efficacia, tanto sul piano operativo e della formazione, quanto sul piano culturale.

La Senatrice Maria Nocco (FDI)

Anche la Senatrice Maria Nocco (FDI) ha commentato con entusiasmo l’approvazione, mettendo in luce i punti salienti del provvedimento:

“Con il voto unanime di oggi,” ha affermato la Senatrice Nocco, “il Senato ha scritto una pagina importante nella lotta alla violenza sulle donne. È stato approvato il disegno di legge che introduce, per la prima volta nel codice penale italiano, il reato autonomo di femminicidio, con pene più severe e la possibilità dell’ergastolo nei casi più gravi.”

La Senatrice ha poi specificato che il testo “rafforza sia gli strumenti preventivi che quelli repressivi”, citando in particolare l’“inasprimento delle pene per i reati in ambito domestico”, la “decadenza dei diritti sulla salma per i condannati” e le “modifiche al regolamento di polizia mortuaria per tutelare le indagini.”

Concludendo il suo intervento, la Senatrice Nocco ha ribadito l’importanza della collaborazione trasversale: “Un provvedimento giusto, concreto, atteso. Lo abbiamo approvato insieme, senza divisioni, perché la difesa delle donne non ha colore politico. Un messaggio chiaro a chi pensa di poter abusare, controllare, uccidere: lo Stato c’è.”

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