Il Papa alla Moschea Blu di Istanbul, in raccoglimento e ascolto

Visita del Papa alla Moschea Sultan Ahmed (@Vatican Media)

La terza giornata di Leone in Turchia (Türkiye) si apre con la visita alla Moschea Sultan Ahmed. Una visita che segue quella di Papa Francesco nel 2014 avvenuto proprio nello stesso giorno, il 29 novembre, prima ancora fu Papa Benedetto nel 2006 ad entrare nel luogo di culto musulmano

Vatican News

“Il Papa ha vissuto la visita alla Moschea in silenzio, in spirito di raccoglimento e in ascolto, con profondo rispetto del luogo e della fede di quanti si raccolgono lì in preghiera”. Così la Sala Stampa della Santa Sede su telegram riferendosi alla visita di Leone XIV presso la Moschea Sultan Ahmed di Istanbul, conosciuta anche come Moschea Blu, avvenuta questa mattina 29 novembre.

Una Moschea del tutto particolare per le 21.043 piastrelle di ceramica turchese inserite nelle pareti e nella cupola, all’interno ha un altissimo soffitto illuminato da 260 finestre. È in questo luogo altamente suggestivo che Papa Leone ha compiuto la prima tappa della sua terza giornata in Turchia (Türkiye), una visita nella quale è stato accompagnato dal ministro della Cultura e del Turismo Mehmet Nuri Ersoy, dal mufti di Istanbul Emrullah Tuncel, dall’imam della Moschea Kurra Hafız Fatih Kaya e dal muezzin Musa Aşgın Tunca.

Papa Francesco alla Moschea Blu di Istanbul, 2014

Papa Francesco alla Moschea Blu di Istanbul, 2014

Il 29 novembre 2014 fu Papa Francesco ad entrare scalzo nella Moschea e a sostare in preghiera silenziosa accanto al Gran Muftì, ripetendo quanto aveva fatto anni prima Benedetto XVI che giunse nel 2006 in Turchia sulla scia delle polemiche seguite al fraintendimento sul discorso di Ratisbona e che vennero archiviate con la sua visita nel Paese. Entrò nella Moschea Blu, il 30 novembre in un fuori programma, pregò in silenzio davanti al «mihrab», la nicchia di marmo che indica la direzione della Mecca, insieme al Gran muftì della città, Mustafà Cagrici, che lo aveva appena invitato a quel gesto di raccoglimento da compiere insieme. All’udienza generale del 6 dicembre 2006, il Pontefice raccontò di quel momento e della preghiera che rivolse.

Nell’ambito del dialogo interreligioso, la divina Provvidenza mi ha concesso di compiere, quasi alla fine del mio viaggio, un gesto inizialmente non previsto, e che si è rivelato assai significativo: la visita alla celebre Moschea Blu di Istanbul. Sostando qualche minuto in raccoglimento in quel luogo di preghiera, mi sono rivolto all’unico Signore del cielo e della terra, Padre misericordioso dell’intera umanità. Possano tutti i credenti riconoscersi sue creature e dare testimonianza di vera fraternità!

Nel 2006 Papa Benedetto XVI nella Moschea blu

Nel 2006 Papa Benedetto XVI nella Moschea blu

La Moschea Blu è una delle più importanti moschee di Istanbul. Venne costruita (1609-1617) dal sultano Ahmed I, su parte del sito del Gran Palazzo di Costantinopoli, per diventare il luogo di culto più importante dell’Impero Ottomano. L’organizzazione della costruzione fu meticolosamente descritta in otto volumi, ora conservati nella biblioteca del Topkapi. La Moschea Blu è l’unica ad avere sei minareti, di solito sono quattro, superata in questo solo dalla moschea della Ka’ba, a La Mecca, che ne ha sette. Tale particolarità architettonica è dovuta, secondo una storia popolare, a un fraintendimento: il sultano Ahmed I, non potendo eguagliare la magnificenza della moschea del sultano Solimano a Istanbul, non trovò soluzione migliore per cercare di distinguerla che i minareti in oro. L’architetto fraintese però le parole del sultano, capendo “altr” (in turco “sei”) anziché “altin” (“oro”).

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