Facendo seguito alla recita dell’Angelus in Piazza San Pietro, il Papa ricorda l’odierna giornata mondiale dedicata ai bisognosi e la sua prima Esortazione apostolica, preparata da Papa Francesco e portata a termine “con grande gioia”. Prega per le vittime di incidenti stradali e per quanti hanno subito abusi, auspicando una crescita “della cultura del rispetto come garanzia di tutela della dignità di ogni persona, specialmente dei minori e dei più vulnerabili”
Edoardo Giribaldi – Città del Vaticano
Un passaggio di testimone, una consegna rinnovata per un messaggio sempre attuale, oggi più che mai: l’amore verso i poveri. È questo il rilancio che Papa Leone XIV offre questa mattina, 16 novembre, al termine della preghiera dell’Angelus in Piazza San Pietro.
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L’amore verso i bisognosi
La celebrazione odierna della nona edizione della Giornata Mondiale dei Poveri è l’occasione per ringraziare quanti, nelle diocesi e nelle parrocchie di tutto il mondo, “hanno promosso iniziative di solidarietà con i più disagiati”. La ricorrenza, che quest’anno ha come tema il passo tratto dal Salmo 71 Sei tu, mio Signore, la mia speranza, vede il Pontefice riconsegnare “idealmente” la sua prima esortazione apostolica sull’amore verso le persone più bisognose, Dilexi te. “Ti ho amato”, un messaggio, un documento che Papa Francesco “stava preparando negli ultimi mesi di vita”, e che Leone XIV ha portato a termine “con grande gioia”. In mattinata, è stato distribuito in Piazza San Pietro L’Osservatore di Strada, dedicato proprio alla Dilexi te e al Giubileo dei poveri.
Il ricordo delle vittime di incidenti stradali e abusi
La giornata di oggi richiama anche la memoria di quanti hanno perso la vita a causa di incidenti stradali, “troppo spesso provocati da comportamenti irresponsabili”. Gli ultimi dati disponibili per l’Italia, pubblicati dall’Istat e relativi al 2024, registrano 3.030 decessi a fronte di 173.364 sinistri.
Ognuno faccia su questo un esame di coscienza.
Dalla tragedia della strada a quella degli abusi: oggi, ricorda il Pontefice, la Chiesa in Italia ripropone la giornata di preghiera per le vittime e i sopravvissuti. L’auspicio è che cresca “la cultura del rispetto, quale garanzia della dignità di ogni persona”, in particolare dei minori e dei più vulnerabili. Nel pomeriggio di sabato 8 novembre, Il Pontefice aveva incontrato 15 persone provenienti dal Belgio, vittime di abuso, quando erano minori, da parte di membri del clero. Un comunicato della Sala Stampa della Santa Sede riferiva di un incontro durato quasi tre ore, avvenuto “in un clima di vicinanza con le vittime, di ascolto e dialogo, profondo e doloroso”.
La beatificazione di don De Palma
Per quanto riguarda la giornata di ieri, invece, Leone XIV ricorda come nella cattedrale di San Sabino a Bari si sia svolta la cerimonia di beatificazione di Carmelo De Palma, sacerdote diocesano, morto nel 1961 “dopo una vita spesa con generosità nel ministero della Confessione e dell’accompagnamento spirituale”.
La sua testimonianza sproni i sacerdoti a donarsi senza riserve al servizio del popolo santo di Dio.
L’anniversario del del messaggio di riconciliazione dei vescovi polacchi
Infine, salutando i fedeli di lingua polacca presenti in Piazza San Pietro, il Papa cita l’anniversario del messaggio di riconciliazione che i vescovi polacchi inviarono ai vescovi tedeschi il 18 novembre 1965, poco prima della conclusione del Concilio Vaticano II. Il testo conteneva un forte appello alla riconciliazione tra i due Paesi dopo le devastazioni della Seconda guerra mondiale e conteneva la celebre frase: “Perdoniamo e chiediamo perdono”.
FONTE: VATICAN NEWS

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