La stretta di mano tra i due leader alle 21.10 all’aeroporto di Anchorage, in Alaska. L’incontro si svolge alla presenza di due consiglieri ciascuno
AGI – Alle 21.10, ora italiana, i presidenti statunitense e russo Donald Trump e Vladimir Putin si sono incontrati e salutati con una stretta di mano nella base aerea statunitense di Anchorage in Alaska per avviare i colloqui sulla guerra in Ucraina.
La storica stretta di mano tra Putin e Trump all’aeroporto di Anchorage, in Alaska
Il presidente americano e quello russo, prima di salire sulla Beast (la Bestia), l’auto ufficiale di Trump, e di lasciare l’aeroporto, hanno posato, in piedi sulla pedana con scritto “Alaska 2025”, per i fotografi e le telecamere ma non hanno risposto alle domande urlate dai giornalisti. Putin ha fatto un cenno come a dire: non capisco, non ho il traduttore. E’ stato estremamente insolito vedere i leader di due superpotenze viaggiare nella stessa limousine. Quando Trump e Putin sono scesi dal palco, il presidente americano è salito in auto dallo sportello di destra, quello russo da sinistra. Non sembravano esserci interpreti e Putin parla inglese abbastanza bene da sostenere una conversazione. Questo potrebbe aggiungere mistero a ciò di cui i due leader discutono in privato durante questa visita, proprio come una conversazione che ebbero ad Amburgo nel 2017, all’inizio del primo mandato di Trump.
ANDREW CABALLERO-REYNOLDS / AFP – Vertice al via Putin e Trump
Subito dopo ha avuto inizio il vertice che si svolge alla presenza di due consiglieri ciascuno e che secondo quanto riferito dal portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, “potrebbe durare 6-7 ore”. Con Trump ci sono il Segretario di Stato, Marco Rubio, e l’inviato speciale di Trump, Steve Witkoff. Con Putin ci sono il ministro degli Esteri Sergey Lavrov e il consigliere Yuri Ushakov.
Gli obiettivi di Trump
“Posta in gioco alta”, aveva scritto Trump su Truth prima di partire. Dall’incertezza sull’incontro con Putin ai risultati che potrebbero renderlo un successo, passando per gli “assegni grossi e bellissimi” che gli alleati Nato stanno pagando agli Usa per gli armamenti: Trump, durante in viaggio verso l’Alaska, ha risposto così ai giornalisti al seguito che gli hanno chiesto che cosa renderebbe questo summit un successo: “Non lo so. Non c’è nulla di fissato. Io voglio certe cose. Voglio vedere un cessate il fuoco. Questo non riguarda l’Europa. L’Europa non mi sta dicendo cosa fare, ma ovviamente sarà coinvolta nel processo, così come Zelensky”.
“Ma – ha aggiunto Trump – voglio vedere un cessate il fuoco rapidamente. Non so se sarà oggi, ma non sarò contento se non sarà oggi. Tutti hanno detto che non può essere oggi, ma io dico solo che voglio che le uccisioni si fermino. Io sono qui per fermare le uccisioni”. Trump ha ricordato il successo americano con gli alleati Nato. “Non stiamo mettendo soldi (nel conflitto, ndr) – ha detto – stiamo guadagnando soldi. (Gli alleati Nato, ndr) stanno comprando le nostre armi. Le mandiamo alla Nato e la Nato ci manda assegni grossi e bellissimi”.
“Ma questo non mi interessa – ha continuato – cioè, mi interessa, era un fatto importante quando (Joe, ndr) Biden spese 350 miliardi e non ha ottenuto nulla. Ma quello che mi importa davvero è che la scorsa settimana hanno perso la vita 7.011 persone. Quasi tutti erano soldati. In una città colpita da un missile sono morte trentasei persone. Ma settemila, oltre settemila soldati, è pazzesco”.
Ai giornalisti a bordo dell’Air Force One, che chiedevano se gli Stati Uniti avrebbero messo sul tavolo delle garanzie di sicurezza, Trump ha risposto: “Forse”. Il presidente Usa ha chiarito che tali misure comunque non includerebbero l’adesione dell’Ucraina alla NATO. “Non sotto forma di NATO”, ha detto. “Ci sono certe cose che non accadranno”.
ANDREW CABALLERO-REYNOLDS / AFP – Donald Trump in partenza per l’Alaska
Trump ha inoltre precisato che non sta andando in Alaska per mediare un accordo per conto dell’Ucraina, ma che il suo obiettivo è invece quello di portare Putin al tavolo delle trattative. “Non lo faccio per la mia salute, non ne ho bisogno”, “vorrei concentrarmi sul nostro Paese, ma lo faccio per salvare molte vite”, ha aggiunto. Trump ha ribadito che le conseguenze per la Russia se Putin non accettasse di porre fine alla guerra sarebbero punitive.”Sì, saranno molto gravi”, ha detto a proposito di potenziali misure economiche contro Mosca.
Drew ANGERER / AFP – Giornalisti in attesa all’aeroporto di Anchorage
Le aspettative per il primo vertice tra i presidenti in carica di Stati Uniti e Russia in oltre quattro anni sono alte, ma Mosca e Kiev rimangono molto distanti nelle loro visioni su come porre fine al conflitto. Sarà il primo viaggio di Putin in un Paese occidentale da quando ha lanciato l’invasione nel febbraio 2022, nonché la sua prima visita negli Stati Uniti in 10 anni.
Il Patriarca di Mosca in preghiera
In vista dell’incontro Putin-Trump, il Patriarca di Mosca Kirill, stretto alleato del Cremlino, ha tenuto una funzione nella Chiesa della Residenza patriarcale a Mosca per pregare per il successo del vertice in Alaska, per la fine dei conflitti armati e l’ulteriore sviluppo di relazioni tra Russia e Stati Uniti.
“Il fatto che questo incontro avrà luogo ispira già speranza. Ci auguriamo vivamente che questo vertice che sta per tenersi porti speranza e pace a tutta l’umanità, che promuova l’ulteriore sviluppo di legami globali tra la Federazione Russa e gli Stati Uniti d’America, che il mondo in un certo senso tiri un sospiro di sollievo. Dio voglia che ciò avvenga. Tutti i segni evidenti oggi testimoniano la disponibilità dei due leader a seguire proprio questa strada, sviluppando le relazioni tra i due Paesi. E prendendosi cura, tra le altre cose, del benessere dell’intera razza umana, dell’intera civiltà umana”, ha affermato il Patriarca, come riportano i media russi.
Drew ANGERER / AFP – Il palco allestito dal personale della Casa Bianca presso la Joint Base Elmendorf-Richardson di Anchorage in vista del vertice Trump-Putin
Zelensky, i russi uccidono anche nel giorno dei negoziati
“Anche nel giorno dei negoziati stanno uccidendo. E questo la dice lunga”, dichiara, intanto, il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky nel suo discorso quotidiano alla nazione. Non c’è “alcun segno” che Mosca intenda fermare la sua invasione, ha detto Zelensky, “stanno continuando a uccidere anche nella giornata dei negoziati” tra Trump e Putin e “questo la dice lunga”.
Le posizioni di Russia e Ucraina
Ecco le posizioni delle parti e cosa sperano di ottenere dal vertice:
– RUSSIA: per Putin, da oltre tre anni isolato in Occidente per via dell’invasione su vasta scala, il vertice è un’opportunità per far valere le dure richieste di Mosca per porre fine al conflitto. In una bozza di piano di pace pubblicata a giugno, Mosca ha invitato Kiev a ritirare le sue forze non solo dalle regioni di Donetsk e Lugansk (che la Russia controlla quasi totalmente) ma anche da Kherson e Zaporizhzhia, di cui occupa solo parte del territorio. Mosca vuole annettere tutte e quattro le regioni. L’Ucraina ha respinto l’idea.
La Russia ha anche chiesto a Kiev di interrompere la mobilitazione militare, abbandonare le sue ambizioni di aderire alla Nato e ai Paesi occidentali di interrompere immediatamente le forniture di armi. Oltre al territorio, la Russia vuole che l’Ucraina garantisca i “diritti e le libertà” della popolazione russofona e proibisca quella che definisce la “glorificazione del nazismo”. Mira anche alla revoca delle sanzioni occidentali. L’Ucraina afferma che le accuse di nazismo mosse dalla Russia sono assurde e che i diritti della popolazione russofona sono già garantiti. Per il Cremlino, ha particolare rilievo anche la parte bilaterale dell’agenda di oggi relativa al rafforzamento della cooperazione economica e commerciale. La speranza è un alleviamento delle sanzioni americane e sul lungo termine anche la prospettiva di intavolare negoziati per un nuovo accordo sul controllo delle armi strategiche.
– UCRAINA: Il presidente Zelensky, la cui partecipazione al vertice di Anchorage non è prevista, ha affermato che non può esserci alcun accordo di pace senza il suo coinvolgimento. Ha definito l’incontro una “vittoria personale” per Putin. L’Ucraina ha chiesto un cessate il fuoco incondizionato via terra, mare e cielo come prerequisito per i colloqui di pace. Una tregua solo aerea sarebbe per Kiev svantaggiosa perché i suoi uomini al fronte continuerebbero a morire mentre viene privata di un’importante arma negoziale, vale a dire la possibilità di condurre attacchi con droni in profondità nel territorio russo.
L’Ucraina vuole che entrambe le parti rilascino tutti i prigionieri di guerra e ha chiesto la restituzione dei bambini ucraini che, a suo dire, la Russia ha rapito illegalmente. Mosca ha sempre respinto le accuse di rapimento, ma riconosce che migliaia di bambini si trovano sul suo territorio. L’Ucraina afferma che qualsiasi accordo deve includere garanzie di sicurezza per impedire alla Russia di attaccare nuovamente e che non dovrebbero esserci restrizioni al numero di truppe che può schierare sul suo territorio. È convinta che le sanzioni contro la Russia possono essere revocate solo gradualmente e che dovrebbe esserci un modo per reintrodurle se necessario.
Gli Stati Uniti trattano sui territori
Trump ha promesso di porre fine alla guerra entro “24 ore” dal suo insediamento a gennaio. Ma otto mesi dopo, e anche dopo ripetute telefonate con Putin e diverse visite in Russia dell’inviato Steve Witkoff, non è riuscito a ottenere alcuna concessione significativa dal Cremlino. Il vertice è la sua prima opportunità di negoziare un accordo di persona. Il presidente degli Stati Uniti ha avvertito che la Russia andrà incontro a “conseguenze molto gravi” se non interromperò la sua offensiva, ma l’ultimatum imposto al Cremlino è scaduto senza conseguenze. Inizialmente, il leader Usa ha affermato che in Alaska si parlerà anche di uno “scambio di territori”, una ipotesi su cui sembra aver fatto un passo indietro dopo aver parlato mercoledì con i leader europei. Trump ha affermato che “vorrebbe vedere un cessate il fuoco molto, molto rapidamente” ma ha anche avvertito di non aspettarsi una tregua immediata. La Casa Bianca ha minimizzato le aspettative di una svolta, descrivendo il summit come un “esercizio di ascolto” e una sorta di preparazione a un possibile trilaterale con Zelensky, unico formato in cui si possa concludere un accordo.
Il ruolo dell’Europa
Nonostante forniscano supporto militare all’Ucraina e accolgano milioni di rifugiati ucraini, i leader europei sono stati esclusi dai colloqui in Alaska che potrebbero influire sull’architettura di sicurezza della regione in futuro. Mosca reputa l’Europa “non neutrale” e quindi un mediatore impossibile. Gli europei non sono stati invitati né agli ultimi tre incontri tra funzionari russi e ucraini a Istanbul, né ai colloqui Russia-Usa a Riad, a febbraio.
In una dichiarazione della scorsa settimana, i leader di Gran Bretagna, Francia, Italia, Germania, Polonia, Finlandia e la Commissione Europea hanno avvertito che non ci può essere una pace significativa senza la partecipazione dell’Ucraina. Il presidente francese Emmanuel Macron e il primo ministro britannico Keir Starmer – alla guida della cosiddetta ‘Coalizione dei volenterosi’ – hanno manifestato la loro disponibilità a inviare forze di peacekeeping in Ucraina una volta terminati i combattimenti, un’idea che la Russia ha respinto con veemenza.
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