In Spagna si inizia ad avere paura del ‘drago blu’

Il drago blu, nella versione italiana, lungo appena pochi centimetri, si nutre della carabela portuguesa, una delle meduse più urticanti al mondo, e ne assimila le cellule velenose, utilizzandole come difesa. Questo lo rende potenzialmente pericoloso. Ciononostante, molti biologi ritengono che la reazione istituzionale sia sproporzionata. “Chiudere le spiagge per la presenza di uno o due esemplari è un’esagerazione”, ha dichiarato il biologo Juan Lucas Cervera, sottolineando che il rischio reale per l’uomo resta molto limitato.
L’aumento degli avvistamenti negli ultimi anni non è casuale. Gli esperti collegano il fenomeno al cambiamento climatico e all’innalzamento delle temperature marine, che favoriscono la comparsa di specie rare nel Mediterraneo. Nel 2021 un esemplare era stato avvistato per la prima volta dopo oltre tre secoli; da allora, gli episodi si sono moltiplicati. Per ora, le autorità locali mantengono un approccio prudenziale: chiusure temporanee, monitoraggi e segnalazioni ai bagnanti.

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