Mariia Buhaiova, a Carovigno per uno stage turistico, si è allontanata dal villaggio Meditur la sera del 3 luglio. Nella struttura ha lasciato il passaporto. Le ricerche coordinate dalla prefettura di Brindisi
Proseguono senza sosta le ricerche di Mariia Buhaiova, la 18enne ucraina scomparsa venerdì sera dopo essersi allontanata dal villaggio turistico Meditur, a Carovigno, in cui stava svolgendo uno stage legato a un progetto europeo con l’università di Bratislava.
Arrivata in Puglia a metà giugno, avrebbe dovuto concludere il suo tirocinio domenica scorsa: venerdì sera, però, si è allontanata dalla struttura con uno zaino e il cellulare, lasciando in camera soltanto il caricabatterie, il passaporto e un bigliettino con i numeri di telefono della mamma e del papà, separati.
Prima di andarsene ha fatto un bonifico per il fratello, poi si è allontanata su un sentiero che costeggia il mare e che porta a una complanare della statale 379. Le ricerche sono coordinate dalla prefettura di Brindisi, che ieri ha convocato un vertice sul caso di Mariia che si ripeterà anche oggi. L’ipotesi più accreditata, come spiega il prefetto di Brindisi Luigi Carnevale, è che si tratti di un allontanamento volontario.
Prefetto Luigi Carnevale, il fatto che non si abbiano più notizie della ragazza da tre giorni è un brutto segnale?
«Non necessariamente. Noi stiamo lavorando per trovare una persona viva. Al momento non abbiamo elementi che possano far pensare al peggio. Però siamo nella prima fase delle ricerche, quindi per ora non mi permetto di essere né ottimista né pessimista. Di sicuro non stiamo tralasciando nessun aspetto e non escludiamo nessuna pista».
Nei bigliettini lasciati dalla ragazza c’erano i numeri di telefono dei genitori. Vi hanno dato informazioni utili alle ricerche?
«Al momento no, però siamo in stretto contatto con loro e oggi dovrebbe arrivare in Italia, autonomamente, la madre della ragazza. Abbiamo sentito anche il padre, mentre non mi risultano contatti con il fratello, al quale Mariia avrebbe fatto un bonifico prima di andare via. La famiglia, comunque, è costantemente aggiornata su tutte le attività in essere, anche attraverso i canali diplomatici».
Come vi state organizzando per le ricerche?
«Ieri abbiamo istituito un centro di coordinamento fisso nei pressi di Torre Guaceto. Alle ricerche partecipano i carabinieri, i vigili del fuoco, la protezione civile e la croce rossa. Stiamo monitorando le stazioni e le linee ferroviarie con la Polfer, stiamo usando droni, cani molecolari e imbarcazioni. Stiamo facendo tutto ciò che si fa in questi casi».
Lei ha una lunghissima esperienza nelle istituzioni, il caso di Mariia le ricorda qualche altro caso in particolare?
«No, purtroppo di casi simili ce ne sono tanti. Molti rimangono allontanamenti irrisolti. Per anni ho lavorato all’ispettorato del Vaticano (nel 2022 Carnevale si è occupato dell’organizzazione dei funerali di Papa Benedetto XVI, ndr) e ogni tanto ci capitava di trovare e identificare, tra i ragazzi che dormivano sotto i portici, alcuni di quelli la cui scomparsa era stata denunciata tempo prima. Purtroppo con gli allontanamenti funziona così».
Sono emersi elementi che possano far pensare che, dietro l’allontanamento di Mariia, ci siano episodi violenti?
«No, nessuno. Ci è stata descritta come una ragazza tranquilla che non aveva avuto problemi».
Qualche segnalazione di avvistamento si è rivelata utile?
«Ne sono arrivate, le stiamo verificando».
fonte: CORRIERE DEL MEZZOGIORNO
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