Così il figlio davanti al giudice: “Ad un certo punto, mi si è spento tutto”, ha assassinato il genitore, Teresa Sommario 52 anni dopo una furiosa lite. La donna aveva 3 figli. A scoprire il corpo in una pozza di sangue il fratello minore
Il terribile omicidio in Puglia a Racale, in provincia di Lecce: a ritrovare il corpo della mamma, il figlio minore. Al piano terra dell’appartamento uno studente universitario di 21 anni ha ucciso la mamma 52enne con un colpo d’accetta alla testa e dopo averla colpita è fuggito.
La confessione: “Mi si è spento tutto”
E davanti al giudice, il racconto del movente del delitto, avrebbe assassinato la madre perché lo aveva rimproverato per essere entrato in casa senza salutare: per il 21enne Filippo Manni al termine dell’interrogatorio la pm Simona Rizzo ha emesso un decreto di fermo. “Ad un certo punto – ha detto Manni, davanti al magistrato e al suo legale, l’avvocato Francesco Fasano – mi si è spento tutto. Sono salito al piano di sopra, ho preso l’ascia e l’ho uccisa. Altre volte per scherzo l’ho pensato dicendoglielo e oggi l’ho fatto“, ha raccontato senza – secondo quanto si è appreso, riporta l’ANSA – far trapelare emotività e ravvedimento.
Chi è Filippo Manni, il 21enne accusato di aver ucciso la madre con un’accetta a Racale
Lo avevano raggiunto poco dopo l’omicidio i carabinieri, che lo aveva fermato mentre si muoveva verso Torre Suda, una località che si affaccia sullo Ionio salentino. Il giovane, Filippo Manni, vagava a torso nudo ed era in stato confusionale. Portato in caserma per l’interrogatorio finirà in carcere con l’accusa di omicidio volontario.
Il terribile omicidio in Puglia a Racale, in provincia di Lecce: a ritrovare il corpo della mamma, il figlio minore. Al piano terra dell’appartamento uno studente universitario di 21 anni ha ucciso la mamma 52enne con un colpo d’accetta alla testa e dopo averla colpita è fuggito.
La confessione: “Mi si è spento tutto”
E davanti al giudice, il racconto del movente del delitto, avrebbe assassinato la madre perché lo aveva rimproverato per essere entrato in casa senza salutare: per il 21enne Filippo Manni al termine dell’interrogatorio la pm Simona Rizzo ha emesso un decreto di fermo. “Ad un certo punto – ha detto Manni, davanti al magistrato e al suo legale, l’avvocato Francesco Fasano – mi si è spento tutto. Sono salito al piano di sopra, ho preso l’ascia e l’ho uccisa. Altre volte per scherzo l’ho pensato dicendoglielo e oggi l’ho fatto“, ha raccontato senza – secondo quanto si è appreso, riporta l’ANSA – far trapelare emotività e ravvedimento.
Chi è Filippo Manni, il 21enne accusato di aver ucciso la madre con un’accetta a Racale
Lo avevano raggiunto poco dopo l’omicidio i carabinieri, che lo aveva fermato mentre si muoveva verso Torre Suda, una località che si affaccia sullo Ionio salentino. Il giovane, Filippo Manni, vagava a torso nudo ed era in stato confusionale. Portato in caserma per l’interrogatorio finirà in carcere con l’accusa di omicidio volontario.

Il dolore del sindaco della città
“E’ una tragedia che non ha una spiegazione – dice il sindaco di Racale (Lecce), Antonio Salsetti -. Non ha un motivo, nasce dal nulla. Conosco la famiglia, soprattutto il padre, da tantissimi anni. E’ un momento duro. Faccio fatica a pensare a quanto sia accaduto. Non c’era alcuna avvisaglia. Oggi siamo sconcertati, non ho parole”. Salsetti sottolinea che il 21enne fermato è “un ragazzo come tanti, senza alcun problema. E’ un giovane universitario, studiava a Roma, da dove era tornato pochi giorni fa”.
Colpita con l’accetta da boy scout
Cosa abbia indotto il ragazzo a colpire con l’accetta da boy scout che aveva da quand’era bambino la mamma, Teresa Sommario, lo diranno le indagini affidate ai carabinieri dalla Procura di Lecce. Ma a Racale, piccolo centro con poco più di 10mila abitanti, ad una quarantina di chilometri a sud di Lecce, la gente è scossa. I vicini di casa dicono che il 21enne è sempre stato “un ragazzo bravissimo”, riferiscono che la famiglia è composta da “gente molto per bene”, raccontano che la vittima lavorava per un’azienda privata di Lecce ed era mamma di tre figli: il 21enne e due gemelli che compiranno 18 anni a luglio.
La madre, Teresa Sommario, si era separata
E’ stato proprio uno dei due gemelli, presente in casa, a sentire del trambusto provenire dal piano terra. Quando è sceso ha visto sul pavimento il corpo esanime della donna. Vicino alla testa una pozza di sangue. Ha quindi allertato i carabinieri e i soccorritori del 118. Sul posto è arrivato anche il padre dei tre ragazzi, assessore comunale ai lavori pubblici, dal quale la donna si era separata qualche tempo fa.
Studiava a Roma
Filippo Manni, che in passato ha lavorato anche come bagnino, studia Economia a Roma ed era rientrato a casa qualche giorno fa per partecipare alla festa patronale dedicata a San Sebastiano che si è tenuta sabato scorso.
fonte: RAI NEWS
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