Dopo la Messa nella solennità di Cristo Re dell’universo celebrata oggi, 23 novembre, in piazza San Pietro, il Papa rivolge un accorato appello affinché vengano rilasciati studenti e sacerdoti sequestrati nei giorni scorsi nei Paesi africani. Ai fedeli ucraini presenti l’invito a “portare in patria l’abbraccio e la preghiera della piazza”. E ricordando il suo ormai prossimo viaggio apostolico in Turchia e Libano annuncia la Lettera apostolica “In unitate fidei”
Ho appreso con immensa tristezza le notizie dei rapimenti di sacerdoti, fedeli e studenti nella Nigeria e nel Camerun. Sento forte dolore soprattutto per i tanti ragazzi e ragazze sequestrati e per le loro famiglie angosciate. Rivolgo un accorato appello affinché vengano subito liberati gli ostaggi ed esorto le autorità competenti a prendere decisioni adeguate e tempestive per assicurarne il rilascio.
Leone XIV, al termine della Messa celebrata in piazza San Pietro, questa domenica, 23 novembre, nella solennità di Cristo Re dell’Universo, chiede con forza la liberazione degli studenti ed insegnanti rapiti l’altro ieri nella scuola cattolica “St. Mary” in Nigeria e dei sei sacerdoti cattolici e un pastore battista sequestrati qualche giorno fa in Camerun.
Poi l’invito a pregare affinché le scuole non siano mai target di azioni di violenza, ma sempre luoghi in cui si coltiva il futuro.
Preghiamo per questi nostri fratelli e sorelle e perché sempre e ovunque le chiese e le scuole restino luoghi di sicurezza e di speranza.
Sequestri e violenze in Nigeria e Camerun
Lo scorso 21 novembre a Papiri, nello Stato centro-occidentale del Niger, uno dei 36 Paesi che fanno parte della Repubblica federale di Nigeria, un gruppo di circa 60 terroristi armati, a bordo di automobili e motociclette, ha fatto irruzione nell’edificio della “St. Mary”, una scuola che accoglie bambini tra i 12 e i 17 anni. I miliziani hanno assaltato i dormitori e rapito 303 alunni e 12 insegnanti.
Pochi giorni fa, invece, a Ndop, nella divisione di Ngo-ketunjia, in Camerun, sono stati rapiti sei sacerdoti cattolici dell’arcidiocesi di Bamenda. Inoltre, nel comune di Jakiri, nella vicina divisione di Bui, è stato sequestrato un pastore battista per il quale i rapitori avrebbero già chiesto un riscatto di 10 milioni di franchi dell’Africa Centrale (15mila euro) per il suo rilascio.
Un abbraccio alla popolazione dell’Ucraina
Parlando prima della recita dell’Angelus, il Papa saluta anche i “fedeli provenienti da alcune diocesi dell’Ucraina”, stremati da tre anni di guerra e violenza, iniziati con l’attacco della Russia il 24 febbraio 2022, raccomandando loro di “portare in patria l’abbraccio e la preghiera di questa piazza”.
Il primo viaggio apostolico del Pontefice
E a pochi giorni dal suo viaggio apostolico in Turchia e in Libano, che inizierà il 27 novembre, il Pontefice, poi, annuncia una sua Lettera apostolica.
In Turchia sarà celebrato il 1700° anniversario del concilio di Nicea. Per questo oggi viene pubblicata la Lettera apostolica in Unitate fidei che commemora tale storico evento.
Una Giornata tutta per i giovani
Infine Leone ricorda che oggi i giovani celebrano la 40.ma Giornata Mondiale della Gioventù a livello diocesano. Quelli della diocesi di Roma lo attendono con entusiasmo il 10 gennaio, quando lo incontreranno in udienza nell’Aula Paolo VI, in Vaticano.
Oggi, nelle diocesi di tutto il mondo, si celebra la Giornata Mondiale della Gioventù. Benedico e abbraccio spiritualmente quanti prendono parte alle diverse celebrazioni e iniziative. Nella festa di Cristo re, prego perché ogni giovane scopra la bellezza e la gioia di seguire Lui, il Signore e di dedicarsi al suo regno di amore, di giustizia e di pace.
Un grazie a tutti i cori e corali presenti
Il Papa indirizza, anche un pensiero ai cori e alle corali presenti in piazza San Pietro in occasione del Giubileo loro dedicato, celebrato ieri e oggi, e li ringrazia per il loro prezioso servizio di animazione delle celebrazioni in tutte le chiese del mondo.
Desidero salutare tutti voi che avete partecipato a questa celebrazione giubilare, specialmente le corali e i cori venuti da ogni parte del mondo, grazie della vostra presenza. Il Signore benedica il vostro servizio.
E concludendo, prima di recitare la preghiera dell’Angelus, affida alla “Vergine Maria e alla sua materna intercessione tutte queste intenzioni e la nostra preghiera per la pace”.
fonte: Vatican News




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