Greta Thunberg arrestata durante manifestazione, mentre altri attivisti rischiano la vita in carcere
di Redazione
LONDRA (EN24) – La risposta del governo britannico agli attivisti pro-Palestina in sciopero della fame si manifesta con una linea dura, suscitando forti polemiche e preoccupazioni internazionali. Ieri, Greta Thunberg, l’attivista svedese simbolo del movimento ambientalista, è stata arrestata a Londra mentre partecipava a una manifestazione di solidarietà con i prigionieri palestinesi. La giovane è stata poi rilasciata su cauzione, ma il suo fermo è avvenuto per violazione del «Terrorism Act», sottolineando come le autorità britanniche considerino le proteste come atti di terrorismo.
Nel frattempo, tre giovani attivisti di Palestine Action sono in ospedale e rischiano la vita, mentre altri tre sono detenuti in condizioni gravissime in carcere, dopo settimane di sciopero della fame per protestare contro il loro arresto e la detenzione senza processo. Le loro famiglie e i loro avvocati hanno richiesto un incontro urgente con il ministro della Giustizia, David Lammy, ma i loro appelli sono stati ignorati dal governo britannico, che si rifiuta di discutere della delicata situazione.
Secondo quanto riferiscono i legali e i familiari, è «inumano» lasciar morire di fame giovani che non hanno commesso atti violenti né ucciso nessuno, e che sono tenuti in condizioni di isolamento assoluto. Il ministero della Giustizia ha invece dichiarato che «vogliamo migliorare le condizioni dei prigionieri, ma non vogliamo creare incentivi perversi che possano incoraggiare altri a fare sciopero della fame».
La strategia del governo sembra essere quella di ignorare la protesta, rifiutando anche di aggiornare il Parlamento sulle condizioni di salute degli attivisti, nonostante l’estrema gravità della situazione. Otto membri di Palestine Action sono in carcere da oltre un anno in attesa di processo, ben oltre i sei mesi previsti dalla legge britannica, e non saranno giudicati prima di metà 2026, a causa di un arretrato giudiziario ormai cronico.
Gli attivisti sono accusati di danni dolosi e furto aggravato, dopo aver fatto irruzione nella fabbrica di Elbit Systems vicino Bristol, la principale società israeliana di tecnologie militari, e aver dipinto di rosso alcuni velivoli presso la base della Royal Air Force di Brize Norton. Queste azioni, anche se hanno causato danni materiali, non hanno mai provocato vittime.
La manifestazione di ieri, durante la quale Greta Thunberg è stata arrestata, si svolgeva davanti all’ufficio di Aspen, società di assicurazioni legata a Elbit Systems. Alcuni manifestanti hanno dipinto di rosso la facciata dell’edificio e si sono incatenati all’ingresso in segno di protesta.
I prigionieri chiedono che il governo ritiri la decisione di bandire Palestine Action, presa lo scorso luglio, che ha portato alla sua classificazione come organizzazione terroristica. Il governo britannico si è trincerato dietro «informazioni riservate», senza spiegare perché un gruppo di volontari che protesta contro le sofferenze a Gaza sia stato equiparato a terroristi come Isis o al Qaeda.
Dopo il bando, sono state arrestate oltre 1.600 persone che esprimevano solidarietà con Palestine Action. Recentemente, in seguito all’attentato di Bondi Beach in Australia, il governo britannico ha intensificato le misure contro le proteste a sostegno di Gaza: ora, in Gran Bretagna, si può essere arrestati solo per aver esibito un cartello.
La situazione ricorda gli eventi del 1981, quando Margaret Thatcher adottò una linea dura contro i militanti dell’Ira che avevano iniziato uno sciopero della fame per essere riconosciuti come prigionieri politici. Dieci di loro morirono, tra cui Bobby Sands, eletto deputato. Tre attivisti di Palestine Action hanno superato i 52 giorni senza cibo, in una protesta che richiama le drammatiche immagini di quegli anni.

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