Taranto e l’acciaio green: La visione del Governo Meloni per l’ex Ilva
di Salvatore Stano
ROMA (EN24) – Il dibattito sul Decreto Legge Industria ha acceso i riflettori su una delle questioni più complesse e sentite del Paese: il futuro dell’ex Ilva di Taranto. L’Onorevole Dario Iaia, di Fratelli d’Italia, intervenendo in dichiarazione di voto, ha offerto una prospettiva chiara e decisa sull’impegno del Governo Meloni, rivendicando la concretezza delle azioni intraprese e respingendo le critiche di chi, a suo dire, ha finora peccato di coraggio e visione.
Il punto centrale dell’intervento dell’On. Iaia è il finanziamento di 200 milioni di euro destinati al gruppo ex-Ilva. “Votare contro questo decreto“, ha affermato Iaia, “significa votare contro questi 200 milioni, che servono anche, nella misura di 63 milioni, per garantire la manutenzione e la sicurezza degli impianti“. Un aspetto cruciale, considerando i rischi e gli incidenti che purtroppo hanno segnato la storia dello stabilimento. L’Onorevole ha sottolineato come questi fondi siano un prestito a un’azienda in difficoltà, volto a garantire la sicurezza dei lavoratori, un tema spesso richiamato ma, secondo Iaia, non sempre supportato da azioni concrete.
Taranto è una città che porta le cicatrici di scelte errate del passato, con una sfiducia comprensibile da parte dei cittadini. Tuttavia, per l’On. Iaia, la politica e il governo hanno il dovere di ridare speranza e fiducia. Una speranza che, a differenza delle “fantasie” e delle “promesse vuote” di chi ha governato in precedenza, si basa sulla responsabilità di proporre una soluzione concreta e realistica: la decarbonizzazione e la produzione di acciaio green.
L’intervento di Iaia non ha risparmiato critiche a chi ha gestito la questione in passato. “Non accettiamo lezioni da parte di chi non è stato in grado di gestire questo problema complesso“, ha dichiarato, citando le dimissioni del sindaco di Taranto, Piero Bitetti, e la sua presunta “non agibilità politica“. Iaia ha contrapposto a questa condotta la decisione del Governo Meloni di assumersi la responsabilità di proporre un accordo di programma finalizzato alla decarbonizzazione, un’iniziativa che ha ricevuto parole positive anche dal Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, esponente di centrosinistra.
Un passaggio particolarmente incisivo dell’intervento di Iaia riguarda la presunta incoerenza di alcune posizioni politiche nel tempo. L’Onorevole ha ricordato una dichiarazione attribuita a Giuseppe Conte, fatta a Bruno Vespa: “Credo che dobbiamo essere tutti orgogliosi di questo impianto, il più bell’impianto d’Europa, il più potente, tutti ce lo invidiano, e credo che sia un privilegio essere lì a lavorare.” Questa frase, pronunciata da un esponente politico che ora si troverebbe a criticare l’operato del governo, è stata utilizzata da Iaia per mettere in luce un apparente contrasto tra le posizioni passate e quelle attuali del centrosinistra e del Movimento 5 Stelle, specialmente di fronte alle sfide di gestione dell’Ilva.
Un punto cruciale del dibattito è la transizione energetica. Iaia ha respinto come “follia” l’idea che i forni elettrici di Taranto debbano essere alimentati fin da subito con idrogeno verde. “Non esiste in Italia un forno elettrico alimentato ad idrogeno verde“, ha precisato, sottolineando la necessità di un periodo di transizione in cui il gas naturale fungerà da “ponte“. Questa posizione si basa su un approccio pragmatico, distante da “voli pindarici” e proposte irrealizzabili nell’immediato.
L’Onorevole ha ricordato come il Governo Meloni abbia investito più di ogni altro esecutivo per Taranto. Oltre ai 200 milioni per l’Ilva, ha citato 100 milioni per l’Ospedale San Cataldo, 120 milioni per l’indotto, 350 milioni per i Giochi del Mediterraneo, il salvataggio dei portuali tarantini e il Tecnopolo. A ciò si aggiungono i dati incoraggianti del Sud, con 28 miliardi di investimenti nella ZES e la creazione di 35.000 posti di lavoro, con un PIL in crescita del +4%, dati che lo stesso Presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, ha riconosciuto.
Iaia ha inoltre rinfacciato al centrosinistra gli errori del passato, dallo “scudo penale” introdotto e poi cancellato, alla “madre di tutte le cause” annunciata dall’ex Presidente Conte contro ArcelorMittal, salvo poi la creazione di una società mista (Acciaierie d’Italia) in cui la quota di Invitalia era minoritaria.
L’intervento si è concluso ribadendo la centralità dell’accordo di programma, descritto come “un’idea nuova, finalmente realizzabile“. Questo accordo prevede la decarbonizzazione e lo spegnimento graduale degli altiforni, sostituiti progressivamente con forni elettrici nel periodo 2027-2032, con un conseguente significativo abbattimento degli inquinamenti. L’aspetto innovativo è la condivisione con il territorio (sindaco, provincia, regione), superando le imposizioni del passato. Un comitato di sorveglianza, con rappresentanti del governo e degli enti locali, vigilerà sull’iter ogni tre mesi.
“Noi non ci vergogniamo di andare a Taranto, ci andiamo a testa alta“, ha affermato l’On. Iaia, “ci assumiamo la responsabilità perché diciamo ai cittadini tarantini che è possibile produrre green. La realtà, la concretezza e il senso di responsabilità sono i principi che guidano Fratelli d’Italia e il governo in questa sfida epocale“. Per tutte queste ragioni, il voto del gruppo di Fratelli d’Italia è stato favorevole al provvedimento.
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