Premio Caravaggio, Buonfiglio: «Un faro di cultura e impegno sociale a Napoli. Il Caravaggio è bellezza immortale e futuro»

A Napoli la 5^ edizione del Premio che unisce il genio del Merisi all’eccellenza civile contemporanea, con l’obiettivo di valorizzare chi opera nell’ombra per la comunità.

di Salvatore Stano

Il Premio Caravaggio, giunto alla sua quinta edizione, si consolida come uno degli eventi culturali più significativi nel panorama italiano, grazie alla visione e alla determinazione del Dr. Pasqualino Buonfiglio, Presidente dell’Associazione Social Future Project Italia. Sotto la sua guida, il Premio è diventato un appuntamento fisso nella città partenopea, unendo il genio immortale di Michelangelo Merisi alla celebrazione dell’eccellenza e dell’impegno civile contemporaneo.

La cerimonia per l’edizione 2025, che si terrà presso l’Auditorium Porta del Parco Bagnoli a Napoli, gode di un prestigio istituzionale notevole, patrocinata da enti di spicco come la Commissione del Parlamento Europeo, la Regione Campania, la Città Metropolitana e il Comune di Napoli. A curare l’organizzazione e il decoro dell’evento c’è la Responsabile Cerimoniale Maria Grazia Lenti.

Napoli: culla del genio e palcoscenico ideale

La scelta di Napoli come sede principale del Premio non è casuale, ma rispecchia un profondo legame storico-artistico. Il Dr. Buonfiglio ne ha ribadito l’importanza, evidenziando il ruolo cruciale che la città ebbe nella vita del Merisi: «La più grande soddisfazione è stata quella di aver scelto Napoli come sede principale del premio, in quanto Napoli è stata la città scelta da Caravaggio come rifugio dopo l’omicidio da lui commesso nel 1606 a Roma. A Napoli Caravaggio ha creato tra i capolavori più belli della sua carriera, ovvero la Flagellazione di Cristo conservata oggi al museo di Capodimonte e le Sette opere di misericordia del Pio Monte della Misericordia.»

Il Presidente Buonfiglio, che modera anche l’evento, ha manifestato la sua ferma intenzione di far crescere ulteriormente l’iniziativa, rendendola anche itinerante con tappe a Milano (città natale di Caravaggio) e Roma, per onorare il percorso completo dell’artista. Questa risonanza culturale ha generato un turismo culturale che attira amanti dell’arte anche dall’estero, desiderosi di visitare le opere del Caravaggio presenti nei vari musei napoletani.

Napoli, “Le sette opere di misericordia” di Caravaggio

Napoli, “La Flagellazione di Cristo” di Caravaggio

L’artista degli ultimi come ispirazione per la società attuale

Il cuore del Premio Caravaggio risiede nel riconoscimento di quelle figure che, pur distinguendosi in campi diversi, incarnano i valori di dedizione e impatto sociale, proprio come l’arte di Caravaggio che elevava gli umili. Il Dr. Buonfiglio ha tracciato il potente parallelismo: «La figura di Caravaggio è ancora in grado di ispirare e dialogare con chi si distingue nell’attualità. Non dimentichiamo che è Caravaggio è stato l’artista degli ultimi: i suoi modelli erano attinti dalla strada, per cui nelle sue opere le prostitute diventavano madonne, i mendicanti assumevano le sembianze di santi e apostoli, gli scugnizzi interpretavano gli angeli. Con lui l’umanità ultima e derelitta veniva catapultata sulle pale d’altare, rendendo vivo un messaggio presente nel Vangelo: gli ultimi diventano primi. Questo messaggio ancora oggi riverbera forte alla luce degli ultimi eventi di guerra che stanno opprimendo il mondo.»

Il Premio, assegnato a cinque personalità suddivise in altrettante sezioni, riconosce il merito in categorie apparentemente distanti:

  • Diritti Umani – Diplomazia – Associazionismo
  • Giornalismo – Fotografia – Comunicazione
  • Arte – Musica – Cultura
  • Ambiente – Turismo – Impresa
  • Istruzione – Ricerca – Eccellenze

Secondo Buonfiglio, il legame è intrinseco nell’artista stesso: «C’è un filo conduttore unico che lega i premiati selezionati ogni anno. Il premio infatti riconosce il valore di figure in categorie per quanto molto diverse tra di loro hanno un filo conduttore comune legato alla figura di Caravaggio. Le categorie sono: diritti umani, arte, musica, cultura, ambiente, turismo e impresa. L’arte di Caravaggio collega tutti questi ambiti su cui si è incentrato il premio. Caravaggio era un’artista, ma ha anche dipinto spartiti musicali e ha rappresentato nei suoi quadri episodi della Bibbia e del Vangelo, emblemi massimi della cultura del suo tempo. Inoltre portare il premio Caravaggio a Napoli può essere sicuramente un incentivo oltre che un veicolo in grado di portare in auge altri ambiti come il turismo, l’impresa e l’ambiente tutte componenti fondamentali del patrimonio della Campania.»

L’evento non è solo una premiazione, ma un momento di approfondimento culturale, grazie alla presenza di relatori e critici d’Arte come il Prof. Enzo Ruju, la Prof. Vivian Belmonte, la Dott.sa Chiara Orizio e il Dr. Jamshid Ashough, che si concentreranno sulla permanenza del Merisi a Napoli.

Il riconoscimento esemplare per chi costruisce il futuro

La scelta dell’Auditorium Porta del Parco di Bagnoli è strategica: «È importante, in quanto porta non solo in questo quartiere di Napoli, ma anche nella Campania intera, un evento culturale di alto spessore. L’evento del Premio Caravaggio è in grado di far interagire la bellezza, l’arte e la cultura attraverso la figura di uno dei più grandi artisti di tutti i tempi, che a Napoli è vissuto e che a Napoli ha lasciato un immenso contributo della sua opera immortale. Portare Caravaggio in questo quartiere di Napoli può essere un impulso per la valorizzazione del territorio e di tutte le attività culturali che qui si svolgono. La rinascita di un quartiere e quindi di una città può essere incentivata proprio da eventi di così alta risonanza come il Premio Caravaggio.»

Dunque, per il presidente Buonfiglio, l’intento finale del Premio Caravaggio è onorare chi opera nell’ombra: «Attraverso questo premio vorrei che arrivasse al pubblico un messaggio ben preciso. il nostro premio si propone di valorizzare il lavoro quotidiano di chi si sacrifica per il bene della comunità, di chi dedica la propria opera per costruire un futuro migliore, di chi lavora intensamente pur rimanendo nell’ombra, con l’obiettivo di consegnare alle future generazioni un mondo migliore. Caravaggio lo ha fatto per noi consegnandoci la Bellezza immortale.»

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