Un’iniziativa dal grande potenziale, pensata per valorizzare le eccellenze giovanili pugliesi, si è rivelata un fallimento organizzativo ed economico, suscitando forti critiche sulla gestione delle risorse pubbliche.
di Redazione
SAN GIORGIO IONICO (TA) – Il Premio Città delle Tagghiate, un’iniziativa che mirava a celebrare i giovani talenti della Puglia e a porre sotto i riflettori le storiche cave tufacee di San Giorgio Ionico, è naufragato in un’organizzazione improvvisata e costi esorbitanti. È quanto emerge da un’analisi dettagliata del circolo locale di Fratelli d’Italia, che ha messo in luce una serie di criticità inaccettabili per un evento pubblico. La manifestazione, sulla carta un fiore all’occhiello per la comunità, si è trasformata in un caso emblematico di occasione sprecata, culminato in un bilancio di quasi 43.000 euro per un risultato a dir poco deludente.
Assenze imbarazzanti e l’ombra di un’organizzazione carente
Il primo, e forse più evidente, segnale di fallimento è stato il numero esiguo di candidature, che ha costretto gli organizzatori a ridurre i premiati da sei a cinque. Di questi, ben tre hanno disertato la cerimonia, preferendo inviare dei videomessaggi proiettati sulle pareti delle cave, una scelta che ha smorzato il tono della serata. Anche le due menzioni speciali hanno seguito la stessa sorte. Secondo quanto riportato, l’assenza non sarebbe casuale: nessun rimborso spese e un semplice trofeo non sono stati ritenuti un incentivo sufficiente per personalità che avrebbero dovuto sentirsi onorate. La scelta di affidare la consegna dei premi a figure politiche non legate al territorio, come esponenti dell’amministrazione di Taranto e Massafra, ha ulteriormente aumentato l’imbarazzo, evidenziando una palese disconnessione con la comunità locale.

Il Prefetto di Taranto, Paola Dessì, in rappresentanza del Presidente della Repubblica, consegna il decreto per il conferimento del titolo di Città a San Giorgio Ionico (© Oraquadra)
Un piano di comunicazione tardivo e costoso
Un altro punto dolente, evidenziato dal comunicato di FDI, è l’inefficacia della strategia di comunicazione. Un budget di oltre 18.000 euro, affidato a un’azienda di Noci a soli tredici giorni dall’evento, ha prodotto risultati minimi. Le prime notizie sulla manifestazione sono apparse online solo il 9 settembre, troppo tardi per suscitare l’interesse e il coinvolgimento dei talenti pugliesi a cui il premio era destinato. Questo dimostra una grave mancanza di pianificazione che ha compromesso fin dalle fondamenta la riuscita dell’evento.
Gestione economica opaca e costi sproporzionati
La sproporzione tra i contenuti offerti e i costi sostenuti è la critica più dura mossa dal partito. L’albo pretorio del Comune mostra una spesa totale di quasi 43.000 euro. A far riflettere è anche la gestione di voci di spesa minori, come i 1.775 euro spesi per un’azienda locale per distribuire dolci e acqua, che ha ottenuto in cambio visibilità come sponsor. I tagliandi per gli omaggi non sono stati distribuiti equamente a tutto il pubblico, generando malumore e un’ulteriore conferma della scarsa organizzazione.

Il video-messaggio di una dei premiati proiettato sulle pareti delle cave
L’unica nota positiva della serata è stata la consegna al sindaco, da parte del Prefetto di Taranto, dell’attestato che riconosce a San Giorgio Ionico lo status ufficiale di “Città”. Un traguardo significativo, purtroppo oscurato da un evento che, pur avendo un grande potenziale identitario e culturale, ha fallito nel suo intento principale. Il Premio Città delle Tagghiate rimane, per il circolo di Fratelli d’Italia, un simbolo di un’occasione sprecata e un monito sulla necessità di una gestione più oculata delle risorse pubbliche.
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