In arrivo un incremento medio di 172 euro mensili, ma le reazioni sindacali sono contrastanti: soddisfazione della Cisl, critiche da Cgil e Uil sulla tutela e il potere d’acquisto.
di Redazione
ROMA (EN24) È stato finalmente firmato il nuovo contratto collettivo della sanità pubblica 2022-2024, coinvolgendo oltre 581 mila dipendenti tra infermieri, tecnici e ricercatori. L’accordo prevede un aumento medio lordo di circa 172 euro al mese distribuiti su 13 mensilità, portando benefici concreti alle buste paga di molti professionisti del settore.
Tra le principali novità introdotte, vi è l’ampliamento della platea dei possibili partecipanti all’accesso all’area di elevata qualificazione, che ora include anche il personale in possesso della laurea triennale con almeno sette anni di incarico di funzione, oltre a quello con laurea magistrale e tre anni di incarico. Sono stati inoltre rivisti alcuni aspetti degli istituti contrattuali, come la possibilità, in via sperimentale, di articolare l’orario di lavoro su quattro giorni, previa adesione volontaria, e il riconoscimento del buono pasto anche in modalità smart working.
Un’altra importante innovazione riguarda l’introduzione del profilo di Assistente infermiere, volto a migliorare le opportunità di crescita professionale. Sono state inoltre aggiornate le indennità di specificità infermieristica, di tutela del malato e di pronto soccorso, in risposta alle esigenze di un settore sempre più complesso e ad alta tensione.
Particolare attenzione è stata riservata all’età media del personale, che si aggira ormai intorno ai 50 anni. Per questo motivo, sono state adottate politiche mirate a migliorare le condizioni di lavoro e la qualità della vita dei lavoratori più anziani. Sono state inoltre previste misure di tutela contro le aggressioni sul posto di lavoro, con l’assistenza legale e supporto psicologico garantiti dall’Azienda.
Non mancano anche le contestazioni. La Cisl esprime grande soddisfazione, sottolineando che si conclude un lungo percorso negoziale di oltre sedici mesi, in cui si sono ottenuti miglioramenti normativi ed economici molto attesi. La segretaria generale Daniela Fumarola evidenzia che ora si apre la strada alle trattative per il prossimo triennio, 2025-2027.
Al contrario, Cgil e Uil criticano duramente le nuove misure. La Funzione Pubblica Cgil denuncia che il contratto, anziché tutelare i lavoratori, li impoverisce, con una perdita media di 172 euro al mese, pari al 10% rispetto all’aumento del costo della vita che si attesta al 16%. Secondo il sindacato, si tratta di un vero e proprio taglio del potere d’acquisto, che peggiora le condizioni già precarie del personale sanitario pubblico. La Uil, pur riconoscendo alcuni investimenti previsti dalla legge di Bilancio, sottolinea che non si registrano interventi strutturali sufficienti a risolvere le criticità del settore.
In conclusione, mentre la Cisl celebra un risultato importante, le altre sigle sindacali continuano a chiedere interventi più efficaci per garantire salari dignitosi e condizioni di lavoro migliori, affinché il settore sanitario possa affrontare le sfide future con un personale adeguatamente tutelato e motivato.

Be the first to comment on "Rinnovato il contratto 2022-2024: aumenti da 170 euro per infermieri e tecnici"