Scoperta eccezionale nel cuore dell’Anatolia: un sito bizantino svela un patrimonio liturgico di inestimabile valore e apre nuove finestre sulla storia delle prime comunità cristiane
di Salvatore Stano
(EN24) – Un ritrovamento eccezionale nel cuore dell’Anatolia getta nuova luce sulle pratiche liturgiche del cristianesimo delle origini. In un sito bizantino a Topraktepe, l’antica Irenópolis – la “Città della Pace” – nella provincia turca di Karaman, un’équipe di archeologi ha portato alla luce cinque pani di oltre 1.300 anni fa, uno dei quali reca l’immagine di Gesù Cristo.

Un pane eucaristico risalente a 1.300 anni fa | Credit: @KaramanValiligi / X
Secondo gli esperti, si tratterebbe di pani eucaristici utilizzati nelle celebrazioni della prima comunità cristiana locale. I pani, realizzati con orzo e risalenti tra il VI e l’VIII secolo, si sono conservati grazie alla carbonizzazione e alle condizioni prive di ossigeno del terreno. La scoperta, condotta sotto la supervisione del Museo di Karaman e del Ministero della Cultura e del Turismo della Turchia, rappresenta un patrimonio liturgico di inestimabile valore.
Uno dei pani mostra la figura di Cristo accompagnata da un’iscrizione in greco: “Con la nostra gratitudine al Beato Gesù”. L’immagine raffigurerebbe un “Gesù seminatore”, simbolo di vita e di fecondità, diverso dal consueto Cristo Pantocratore. La rappresentazione, secondo il governo di Karaman, potrebbe riflettere un culto locale e popolare, più genuino e spontaneo, lontano dai centri di potere ecclesiastico.
Il professor Giovanni Collamati, dell’Università CEU San Pablo, sottolinea l’importanza di questa scoperta: “In un periodo storico ancora poco conosciuto e ricco di misteri per la ricerca medievale, questa scoperta ci permette di approfondire le modalità con cui le prime comunità cristiane celebravano l’Eucaristia”. Collamati evidenzia come questa testimonianza possa indicare una liturgia più vicina a quella praticata nelle comunità periferiche, lontane dai grandi centri ecclesiastici.
Le pagnotte, che si sono conservate miracolosamente grazie alla carbonizzazione e alle condizioni di sepoltura, sono state trovate con impronte di croce maltese e l’immagine di Cristo come seminatore, accompagnata da un’iscrizione in greco. Questi dettagli arricchiscono il quadro di una religiosità profondamente radicata nella vita quotidiana e nella cultura locale.
Gli scavi continueranno con analisi approfondite, tra cui tomografie per identificare i cereali e le tecniche di cottura, al fine di chiarire la funzione liturgica e il contesto storico di questi antichi pani. La scoperta rappresenta una testimonianza straordinaria della fede cristiana nel mondo bizantino e apre nuove prospettive sulla diffusione del culto eucaristico nelle regioni periferiche dell’Impero.
Questo ritrovamento si inserisce in un contesto storico di grande rilievo: la regione turca fu uno dei principali epicentri del cristianesimo primitivo, testimoniato anche dal fatto che ad Antiochia (oggi Antakya) i discepoli furono chiamati per la prima volta “cristiani”. La presenza di un patrimonio liturgico così antico e ricco di simbolismi rafforza il ruolo di questa regione come culla delle prime comunità cristiane.

Cristo contadino su pane eucaristico
In conclusione, la scoperta di questi pani eucaristici, con le loro immagini e iscrizioni, non solo conferma la centralità dell’Eucaristia come rito fondante della fede cristiana, ma evidenzia anche la varietà di espressioni religiose e culturali che caratterizzavano le comunità delle origini. Si tratta di un tassello fondamentale per comprendere meglio le pratiche liturgiche e le credenze di quei tempi, ancora oggi fonte di ispirazione e riflessione.
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