Ryanair sotto accusa: multa da 256 milioni di euro dall’Antitrust per abuso di posizione dominante

Il garante della concorrenza sanziona il vettore low cost per aver ostacolato le agenzie di viaggio nell’acquisto dei voli online

di Redazione

ROMA (EN24) – Ryanair è stata colpita da una maxi multa da 256 milioni di euro dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), che ha contestato al vettore low cost un abuso di posizione dominante nel mercato dei trasporti aerei. La sanzione, pari a 222.761.692 euro, deriva da una complessa strategia finalizzata a ostacolare le agenzie di viaggio, sia online (Ota) che fisiche, nel processo di acquisto dei voli sul sito ufficiale della compagnia.

Il garante ha evidenziato come Ryanair abbia adottato misure che hanno reso più difficile, oneroso o complicato l’acquisto dei voli attraverso le agenzie, in combinazione con altri servizi turistici e assicurativi, riducendo così la concorrenza nel settore. La compagnia irlandese, che detiene una quota di mercato significativa (tra il 38% e il 40% dei passeggeri trasportati da/per l’Italia), avrebbe agito in modo autonomo, sfruttando la sua posizione dominante per influenzare le dinamiche di mercato e limitare le possibilità di acquisto delle agenzie di viaggio.

Secondo quanto emerso dall’indagine, a partire dalla fine del 2022 Ryanair avrebbe iniziato a valutare e attuare diverse misure di ostacolo. In una prima fase, sono state introdotte procedure di riconoscimento facciale per gli utenti che acquistavano biglietti tramite le agenzie sul sito ufficiale. Successivamente, tra aprile e fine 2023, sono stati effettuati blocchi intermittenti e totali alle prenotazioni da parte delle agenzie, con il blocco dei metodi di pagamento e la cancellazione di account legati alle prenotazioni effettuate da Ota.

A inizio 2024, la compagnia ha imposto accordi di partnership alle Ota e alle agenzie fisiche, limitando la possibilità di combinare i voli Ryanair con altri servizi o di offrire pacchetti integrati. La strategia si è conclusa con l’introduzione, ad aprile 2022, di una soluzione whitelabel iFrame, che avrebbe potenzialmente ripristinato condizioni di concorrenza corrette, ma che fino a quel momento aveva già ostacolato le vendite delle agenzie e l’acquisizione di traffico Internet.

L’Autorità ha concluso che tali comportamenti, almeno fino all’implementazione delle API di Ryanair, sono stati idonei a ostacolare le vendite delle agenzie di viaggio e a ridurre la concorrenza sul mercato, penalizzando i consumatori e le imprese del settore. Ryanair ha già annunciato ricorso contro la sanzione. Nel frattempo, ieri, il titolo in Borsa ha registrato un lieve calo.

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