L’avvocato Mazzali denuncia “anomalie”. Nell’ottobre del 2024 il ministero dell’Interno condannato a risarcire i proprietari
AGI – Dopo 31 anni finisce l’occupazione del Leoncavallo, lo storico centro sociale di via Watteau, a Milano. Da questa mattina è in corso di esecuzione il provvedimento di sfratto dell’immobile diventato negli anni uno spazio pubblico autogestito da associazioni, gruppi e collettivi dal 1994. Poco prima delle 9 l’ufficiale giudiziario con la collaborazione della polizia di Stato ha fatto accesso nell’ex cartiera di via Watteau. Alle operazioni partecipano anche i carabinieri. Sia l’accesso anteriore che posteriore al centro sociale sono sbarrati dalle forze dell’ordine. Sul posto stanno arrivando decine di militanti e sostenitori del Leoncavallo. A sollecitare lo sfratto è stata la proprietà dell’immobile, la società ‘L’Orologio srl’ della famiglia Cabassi, ed era atteso dal 2005. Un’operazione che ha subito 133 rinvii in vent’anni.
Salvini, “legge uguale per tutti”
Condanna del Ministero dell’Interno
Nell’ottobre del 2024 il ministero dell’Interno era stato condannato a risarcire per oltre 3 milioni di euro ai proprietari dell’area per il mancato sgombero. La seconda sezione civile della Corte d’appello di Milano, ribaltando la decisione del Tribunale del 20 luglio 2023 che aveva rigettato le richieste dell’Orologio srl, aveva ritenuto “acclarata la natura illecita del contegno serbato dall’amministrazione – aveva sottolineato il collegio Maddaloni-Ferrero-Grazioli – che, pur nella piena consapevolezza della occupazione abusiva che interessava lo stabile oggetto di causa, non ha dato corso all’esecuzione del provvedimento giudiziario de quo e, adducendo solo generiche difficoltà di ordine pubblico in caso di sgombero, ha lasciato che il tempo passasse, senza adoperarsi effettivamente per pervenire ad una soluzione”.
Anomalia nello sgombero secondo l’avvocato
Il provvedimento col quale la Questura ha disposto lo sgombero del Leoncavallo “è anomalo” secondo l’avvocato Mirko Mazzali, che ha assistito il centro sociale nel corso della lunga vicenda giudiziaria il cui epilogo è arrivato oggi con l’esecuzione dell’ultima sentenza. L'”anomalia”, spiega Mazzali all’AGI, deriva dal fatto che “le forze dell’ordine sarebbero dovute andare il 9 settembre, come indicato dall’ufficiale giudiziario, ma hanno anticipato a oggi con un’ordinanza del Questore. Bisogna capire la ragione e su quali presupposti è stato fatto”. Per Mazzali, “ripetere dopo 40 anni lo sgombero del Leoncavallo non è un’idea felice e dimostra debolezza, andrà letta l’ordinanza del Questore. In ogni caso, esaurite le vie giudiziarie, ora il problema diventa politico perché non è possibile che questa esperienza finisca così”.
Magi, “operazione di facciata”
“Lo sgombero del Leoncavallo è una pura operazione di facciata di Meloni, Piantedosi e Salvini che non risponde a un bisogno di sicurezza ma solo alla propaganda securitaria di questa destra: se davvero tenessero agli immobili occupati, sgombererebbero subito Casapound a Roma. E invece i loro amici sono ancora lì, protetti da questo governo complice”. Lo afferma il segretario di Più Europa Riccardo Magi. “Salvini rimane il peggiore di tutti e a lui va il Nobel per l’incoerenza: qualche anno fa diceva che nei centri sociali ci si va per discutere, divertirsi e farsi una birretta, ora parla di ripristino della legalità. Intanto anche oggi giornata di passione per i cittadini sui treni in pieno periodo di partenze e rientri dalle ferie: è lui che dovrebbe essere sgomberato dal ministero dei trasporti”, conclude Magi.
Zanella, “operazione di regime”
Sulla stessa lunghezza d’onda la capogruppo di Avs alla Camera Luana Zanella: “Lo sgombero del Leoncavallo è una operazione di regime. L’anticipazione delle operazioni somiglia ad una parata di propaganda governativa, grande solidarietà a tutte e tutti coloro che hanno reso il centro un presidio culturale fondamentale per la città”.
Piantedosi, “fine dell’illegalità”
“Lo sgombero del centro sociale Leoncavallo segna la fine di una lunga stagione di illegalità. Per trent’anni quell’immobile è stato occupato abusivamente. E al danno si è aggiunta la beffa: lo Stato costretto persino a risarcire i danni dell’occupazione. Oggi finalmente viene ristabilita la legalità – ha dichiarato il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi –. Il governo ha una linea chiara: tolleranza zero verso le occupazioni abusive. Dall’inizio del nostro mandato sono già stati sgomberati quasi 4.000 immobili, tra alloggi di edilizia residenziale pubblica ed edifici di particolare rilievo”. Lo sgombero del Leoncavallo, ha concluso Piantedosi, “è solo un altro passo di una strategia costante e determinata che porteremo ancora avanti”.
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