L’ombra delle irregolarità e dei recuperi fiscali rischia di coinvolgere in modo imprevedibile cittadini e professionisti, mentre si avvicina la fine dell’agevolazione
ROMA (EN24) – Con la fine dell’anno si avvicina la conclusione della stagione delle agevolazioni fiscali legate al superbonus, ma l’ombra di una lunga coda di contenziosi, irregolarità e recuperi da parte dell’Agenzia delle Entrate si allunga, minacciando di coinvolgere anche i condomini e i cittadini che, in buona fede, hanno partecipato ai lavori di efficientamento energetico. La fine definitiva di questa travagliata era di incentivi fiscali non segnerà la conclusione dei problemi, che continueranno a creare incertezze e rischi di sanzioni.
Dopo aver interessato gli uffici della Guardia di Finanza e l’amministrazione finanziaria, il fenomeno delle frodi sui bonus edilizi sta ora minacciando di travolgere anche i condomini. I casi più frequenti riguardano cantieri non completati, irregolarità nelle asseverazioni e valutazioni discutibili degli stati di avanzamento lavori. Questi errori possono innescare un effetto a catena, compromettendo anche i cittadini che avevano approvato i lavori in buona fede, sperando di beneficiare degli incentivi pubblici.
L’Agenzia delle Entrate sta rafforzando i controlli sui crediti fiscali agevolativi, con l’obiettivo di individuare e recuperare eventuali indebiti utilizzi o frodi. La strategia si concentra principalmente su quei crediti che sono stati portati in compensazione senza i requisiti necessari o che risultano più rischiosi sotto il profilo fiscale.
Il rispetto delle regole è fondamentale: uno dei requisiti principali del superbonus, così come di tutti gli incentivi per le ristrutturazioni edilizie, è la completa realizzazione delle opere. Per il superbonus 110%, questo significa che i lavori devono portare a un miglioramento energetico che consenta di salire di almeno due classi energetiche. Se i cantieri non vengono completati, il diritto alla detrazione si perde.
In caso di irregolarità, i beneficiari si trovano di fronte a un conto molto salato: oltre alla restituzione del credito di imposta, l’Agenzia può applicare sanzioni e interessi, portando l’importo finale a essere molto superiore rispetto a quanto inizialmente beneficiato. La restituzione, inoltre, dovrà avvenire in un’unica soluzione, senza possibilità di rateizzazione, come invece era possibile in passato.
Il numero di edifici coinvolti dal superbonus è consistente: secondo l’ultimo report di Enea, ben 138.719 condomini hanno beneficiato dell’agevolazione. Tuttavia, le complicazioni più intricate riguardano interventi già conclusi, ma su cui emergono irregolarità, come discrepanze tra i lavori realizzati e quanto attestato nelle asseverazioni. In queste situazioni, le responsabilità dei professionisti coinvolti sono state aggravate, ma il rischio principale rimane per i committenti, cioè i condomini, che rischiano di perdere il bonus per mancanza dei requisiti necessari.
Un capitolo delicato riguarda anche il conteggio dei materiali consegnati in cantiere ma non installati, spesso inclusi nei calcoli per raggiungere le scadenze del 110%. Questa modalità di valutazione sta attirando i controlli e i recuperi da parte dell’Agenzia delle Entrate, che mira a contrastare pratiche scorrette e frodi.
Il superbonus, nato come un volano per la riqualificazione energetica e la ripresa economica, si trova ora a un bivio cruciale. Tra irregolarità, frodi e controlli sempre più stringenti, cittadini e professionisti devono affrontare un’epoca di incertezza che rischia di lasciare strascichi ancora a lungo. La fine dell’anno non segnerà la conclusione di questa vicenda, ma l’inizio di una fase di verifica e di recupero che richiederà attenzione, trasparenza e, inevitabilmente, responsabilità condivise.

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