Taranto, Ex Ilva: la linea governativa di Iaia e Urso e la visione del sindaco Bitetti

Strategie a confronto: il futuro dell’ex Ilva tra decarbonizzazione e salute pubblica

di Salvatore Stano

ROMA (EN24) – La vertenza ex Ilva continua a dominare il dibattito politico e istituzionale, focalizzandosi sul futuro dello stabilimento siderurgico di Taranto. Il deputato di Fratelli d’Italia Dario Iaia e il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso condividono una strategia coesa per la riqualificazione, che si contrappone alla linea dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Piero Bitetti.

Il deputato tarantino Dario Iaia sostiene con fermezza il piano del governo, definito un progetto “concreto e realizzabile“. La strategia prevede la decarbonizzazione totale in otto anni, attraverso un percorso strutturato: lo spegnimento graduale degli altoforni e l’installazione di tre forni elettrici e un gruppo DRI (ferro a riduzione diretta). Questa visione, secondo Iaia, si fonda su basi tecniche ed economiche solide. Il deputato ha criticato le proposte del sindaco Bitetti, in particolare l’obiettivo di una decarbonizzazione in soli cinque anni, definendole prive di supporto tecnico e di realismo, e sottolineando la necessità di concretezza in questa fase cruciale.. Pur mantenendo una posizione critica, Iaia ha accolto positivamente l’appello del primo cittadino a un incontro con il ministro Urso prima del 12 agosto, auspicando un dialogo costruttivo.

Il ministro Adolfo Urso, in sintonia con la posizione di Iaia, si trova a gestire la fase operativa di questo piano. Il ministro ha confermato la sua disponibilità a incontrare le autorità locali prima del vertice interistituzionale fissato per il 12 agosto. L’obiettivo è presentare il piano di piena decarbonizzazione e dare modo alle autorità locali di esprimere le proprie posizioni o presentare eventuali alternative. L’incontro, esteso anche a sindacati e associazioni di imprese, mira a trovare un accordo condiviso che bilanci la ripresa produttiva con la sostenibilità ambientale e la salvaguardia dei posti di lavoro, pilastri fondamentali per il futuro della comunità tarantina.

Il sindaco Piero Bitetti, dal canto suo, difende con vigore le sue motivazioni. Il suo “no” all’accordo di programma non è un gesto di opposizione, ma la diretta conseguenza di un mandato elettorale che dà priorità assoluta alla salute dei cittadini di Taranto, un diritto che Bitetti considera “incomprimibile”. Il sindaco ha formalizzato una richiesta per un incontro ristretto con il ministro Urso, invocando l’articolo 34 del TUEL per un confronto mirato. Le sue decisioni, ha spiegato, mirano a cambiare la storia di Taranto eliminando le fonti inquinanti nel minor tempo possibile e creando al contempo nuove opportunità di sviluppo.

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