Pechino e Washington lavorano verso un’intesa stabile, preludio al vertice di giovedì in Corea del Sud
di Redazione
ROMA (EN24) Nel contesto delle complesse dinamiche geopolitiche globali, Stati Uniti e Cina sembrano avvicinarsi a un passo importante verso la stabilizzazione delle relazioni commerciali. La conferma di un clima più disteso arriva a pochi giorni dal tanto atteso vertice tra il presidente americano Donald Trump e il leader cinese Xi Jinping, previsto ai margini dell’Apec in Corea del Sud. I segnali diplomatici sono positivi, alimentando speranze di un accordo che potrebbe segnare una svolta nelle tensioni tra le due potenze economiche.
Le dichiarazioni provenienti da entrambe le parti indicano un atteggiamento di apertura e volontà di dialogo. Il segretario al Tesoro degli Stati Uniti, Scott Bessent, ha descritto il quadro come “molto positivo”, sottolineando che le squadre di negoziatori di Washington e Pechino hanno raggiunto intese di principio. D’altra parte, il ministro degli Esteri cinese Wang Yi, in colloquio con il segretario di Stato americano Marco Rubio, ha evidenziato la necessità di “trovarsi a metà strada” per favorire “relazioni sane, stabili e sostenibili”. Anche il caponegoziatore cinese Li Chenggang ha riferito di un consenso preliminare, frutto di negoziati intensi e serrati.
Il presidente Trump, da parte sua, si è mostrato fiducioso: “Credo che avremo un’intesa con la Cina”, ha affermato, alimentando l’ottimismo dei mercati finanziari, con Wall Street che ha raggiunto nuovi record grazie alle prospettive di un disgelo commerciale.
Il viaggio asiatico di Trump, iniziato a Kuala Lumpur con una serie di accordi economici con diversi paesi della regione, prosegue ora in Giappone, dove ha incontrato l’imperatore Naruhito e si appresta a confrontarsi con le autorità locali. I toni “di grande amicizia” adottati dal presidente americano sembrano volere superare le tensioni generate dai dazi e dalle dispute commerciali con gli alleati tradizionali.
Tuttavia, il contesto internazionale rimane attraversato da incertezze e manovre strategiche, come dimostrano le posizioni assunte da Brasile e Canada. Lula da Silva, leader brasiliano, ha espresso ottimismo riguardo a possibili riduzioni delle tariffe commerciali, mentre il primo ministro canadese Mark Carney ha annunciato la volontà di incontrare Trump, che ha invece risposto di non aver intenzione di farlo nel prossimo futuro. La disputa commerciale tra Washington e Ottawa si è infatti accentuata con l’introduzione di nuovi dazi statunitensi.
Al centro dell’attenzione internazionale restano comunque le tensioni tra Usa e Cina. La minaccia di tariffe fino al 100% sul “Made in China”, annunciata da Trump come rappresaglia alle restrizioni di Pechino sulle terre rare, rappresenta ancora una sfida aperta. La possibilità di un accordo che preveda la riduzione dei dazi e il rinvio delle misure sulle terre rare potrebbe segnare un importante passo avanti, con implicazioni significative anche sulla cooperazione contro la diffusione del fentanyl e sulla gestione delle operazioni di sicurezza legate a TikTok.
In conclusione, il vertice di giovedì potrebbe rappresentare un punto di svolta, aprendo la strada a una nuova fase di dialogo e collaborazione tra le due superpotenze, con ricadute di vasta portata sull’economia globale e sulla stabilità internazionale.
 

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