Un vicolo, un’anima: la rinascita di San Giorgio Jonico passa per la tavola

Cavatelli e solidarietà: nei vicoli storici di Via Galetta, un comitato cittadino riscopre il calore umano e il sapore autentico delle tradizioni, trasformando una cena in un evento culturale e sociale.

Di Salvatore Stano

(EN24) – Nel cuore storico di San Giorgio Jonico, tra i vicoli antichi che raccontano secoli di storia, un’iniziativa ha acceso i riflettori su un modo di fare comunità che sa di genuino e autentico. Il Comitato cittadino di Via Galetta, composto da Giorgio Palasciano, Umberto Murianni, Maria De Marco e Urbano Nobile, ha organizzato una serata gastronomica che è andata ben oltre il semplice convivio. Si è trattato di un vero e proprio manifesto sociale, una riscoperta del valore del “vicinato” e del piacere di stare insieme.

Le parole del comitato racchiudono perfettamente lo spirito dell’evento: “Questa volta abbiamo dato la possibilità anche a chi, ogni volta, ci chiedeva di poter essere presente a qualsiasi evento organizzassimo“. L’evento, organizzato con un “piccolissimo contributo a persona e con il lavoro di tutti“, ha dimostrato che la passione e la partecipazione possono superare le limitazioni di budget e attrezzature. La scelta di accogliere un numero limitato di persone, 60 in tutto, è stata una necessità pratica, ma ha anche contribuito a creare un’atmosfera intima e accogliente, quasi familiare.

Il menù, descritto con una passione quasi poetica, era un inno alla cucina del territorio: “cavatelli con le cozze, impepata di cozze, antipasti con friselline, pomodori e peperoni“. A seguire, fichi appena colti, angurie dolcissime e dolci genuini, il tutto innaffiato da “tanto vino casereccio, rosso e rosato“. Ingredienti semplici ma selezionati con cura, che diventano i protagonisti di una serata dove “il nostro sabato è fatto di cozze e cavatelli, di limoni e prezzemolo, di fichi e pomodori a km 0“.

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Ma l’aspetto più profondo e significativo dell’iniziativa non è stato il cibo, bensì il messaggio sociale che ha veicolato. In una società dove “la cura dell’apparenza e il mostrarsi perfetti agli occhi degli altri sembrano indispensabili“, il comitato di Via Galetta ha scelto di percorrere una strada diversa. Il loro sabato sera non è fatto di discoteche e rumori assordanti, ma di “calore delle storie raccontate da chi ha vissuto i tempi passati“.

L’evento ha riportato in vita il senso di comunità, quel “chiedere il sale alla vicina” che un tempo era un gesto naturale e non un’umiliazione. La serata si è conclusa con un “trenino di persone che percorre serenamente l’intero vicolo, gioendo e urlando il proprio momento di felicità“. Un’immagine potente, che trasforma la strada in un “piccolo mondo”, un “esempio da seguire” per tutte quelle realtà che vogliono riscoprire il valore delle proprie radici e il piacere di stare insieme, lontano dalla frenesia e dalla finzione della vita moderna.

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