Palermo ricorda Borsellino e la sua scorta. In via D’Amelio veglie, dibattiti e nuove inchieste sulla stagione stragista
Una veglia degli Scout, nella notte appena trascorsa, ha restituito vita a una piazza trasformata nel 1992 in luogo di morte e che oggi è il cuore di tante attività e istanze. Le stragi di Capaci e di via D’Amelio. A separarle sono 57 giorni. Trentatré sono gli anni che invece dividono i due eccidi da una verità piena, e quindi vera, la cui ricerca è ancora oggetto di processi e nuove indagini.
Nuove indagini e verità mancate
La procura di Caltanissetta ha aperto nuovi fronti, iscritto nel registro degli indagati altri poliziotti, magistrati storici; aperto capitoli che si ritenevano sepolti con perquisizioni nelle abitazioni del procuratore oramai defunto, Gianni Tinebra, alla ricerca dell’agenda rossa; il ritrovamento dopo 30 anni di brogliacci legati al filone mafia-appalti.
Paolo Borsellino (AGF)
Il debito di verità
“La procura di Caltanissetta sta lavorando e sta lavorando con il sostegno e il supporto della procura nazionale antimafia e antiterrorismo“, ha assicurato il procuratore nazionale antimafia, Giovanni Melillo. C’è ancora un “debito di verità“, ha spiegato, “non solo nei confronti della famiglia Borsellino, ma del Paese intero”.
Il tradimento e l’isolamento
“Mio padre – ha detto Manfredi Borsellino – voleva vincere questa guerra, ma gli è stato impedito da troppe persone vicine a lui…”. Gli attentati contro Falcone e Borsellino si consumarono in un contesto di incapacità e complicità che va oltre la mafia, in un quadro di “colossale depistaggio“.
Il 19 luglio 1992
Quel giorno, Paolo Borsellino pranzò con la famiglia, poi si recò in via D’Amelio. Una Fiat 126 con circa cento chili di tritolo esplose al suo passaggio, uccidendo anche i cinque agenti. Erano le 16.58. L’esplosione fu avvertita in gran parte della città.
Le iniziative del 19 luglio
“Non ci rassegniamo – ripete il presidente della Corte d’appello di Palermo, Matteo Frasca – a non conoscere tutta la verità…”. Dalle 8 alle 14, attività organizzate dal Centro Studi Paolo e Rita Borsellino, laboratori educativi, dibattiti, testimonianze, fiaccolate e spettacoli.
Alle 15, il dibattito “L’agenda rossa e il filo di sangue delle stragi“, con le famiglie delle vittime. Alle 16.58, minuto di silenzio e lettura della poesia Giudice Paolo di Marilena Monti. Alle 18.30, confronto tra il ministro Andrea Abodi e i giovani. Alle 20.30, fiaccolata e alle 21.30 lo spettacolo “Note di resistenza oltre le macerie“.
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