«Bari seconda squadra», De Laurentiis offende il Bari e il caso diventa politico. Da Decaro «lacrime di coccodrillo»

Il capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio comunale a Bari, Antonio Ciaula con un coccodrillo in mano alla conferenza stampa convocata per discutere il caso De Laurentiis

di Enrico Filotico
Un coccodrillo tra le mani del capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio comunale a Bari, Antonio Ciaula. È cominciata così la conferenza stampa convocata dal partito della fiamma tricolore. Il perché lo chiarisce lo stesso numero uno del partito della premier Giorgia Meloni: «Il coccodrillo è solito piangere dopo aver mangiato».
La bagarre che da ieri, martedì 8 febbraio, ha interessato i proprietari del Bari calcio è deflagrata molto rapidamente nel perimetro della politica. A distanza di ventiquattro ore dalle parole shock di Aurelio De Laurentiis, patron del Napoli e padre di Luigi presidente del Bari, i consiglieri comunali di Fratelli d’Italia hanno convocato i giornalisti per analizzare il problema. Sul banco degli imputati c’è finito il sindaco della città Antonio Decaro, reo dal punto di vista dei consiglieri d’opposizione di aver consentito alla famiglia De Laurentiis di diventare proprietari del Bari pur possedendo già una società italiana in serie A. Fattore che rende di fatto impossibile la convivenza delle due città nella massima divisione nazionale e che, dunque, imporrebbe ai De Laurentiis di vendere la squadra in caso di promozione o di mantenere il Bari in serie B.
Ciaula ha spiegato: «È stata una giornata kafkiana. Quello che è accaduto ieri, nelle piazze normali accade in sette o otto mesi. Non ci appassiona il gossip o del discorso sportivo, siamo preoccupati per la storia di Bari. Abbiamo concesso il titolo alla Filmauro, parliamo di un brand nato nel 1908. Chiediamo oggi garanzie e le chiediamo anche al committente, il sindaco deve fare il suo mestiere e garantire la città». Poi il capogruppo aggiunge: «Noi siamo dell’avviso che non servano le battaglie navali sui social. Dopo quello che abbiamo ascoltato, è necessario che sia lui in prima persona a chiedere garanzie a nome di tutta la città. A nome dei 320mila baresi che abitano questa terra».
Fa eco il capogruppo della Lega in consiglio comunale, Giuseppe Monaco: «Abbiamo dato il titolo alla famiglia alla senza chiedere loro soldi, a questo ora aggiungiamo che la concessione dello stadio è gratuita. È una cosa fuori dal mondo, anche i Matarrese lo pagavano». Monaco rilancia: «Tutti pagano l’utilizzo di un bene del comune di Bari. Loro lo hanno avuto gratis e sembrano i padroni dello stadio, la convenzione scade quest’anno e siamo pronti a fare le barricate affinché si porti avanti una trattativa che preveda un pagamento da parte loro. Se pagano le associazioni di volontariato o le associazioni per i disabili, possono pagare serenamente anche loro».
fonte: Corriere del Mezzogiorno

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