Bimba salvata con un cuore nuovo L’organo danneggiato dal Covid

Sanem oggi ha un anno, aveva contratto l’infezione quando aveva quattro mesi

di Anna Santini

Prima volta nel Sud, storia di un record cardiochirurgico partenopeo. È il trapianto di cuore che quasi due mesi fa ha salvato la piccola Sanem di un anno. Quando ne aveva appena 4, a causa del Covid passato sotto traccia (tutti in famiglia avevano contratto l’infezione e alla mamma non era stato consigliato di non allattare la piccola), ha contratto una patologia virale che le ha causato un gravissimo scompenso.

Un’improvvisa miocardite dilatativa stava per ucciderla, dopo averle minato irreparabilmente la funzione di pompa del suo cuoricino. La storia di cui si era parlato nei mesi scorsi, con associazioni che avevano fatto appelli continui alla donazione di sangue per l’intervento cui doveva essere sottoposta la bambina, è giunta a un lieto fine come riporta il quotidiano “Il Mattino”.

L’intervento

L’intervento, effettuato da Guido Oppido a fine agosto, direttore della Cardiochirurgia pediatrica e Cardiopatie congenite dell’Azienda Monaldi, è stato risolutivo, restituendo a mamma Morena e papà Francesco, l’ultima nata, dopo gli altri tre maschi di 17,13 e 5 anni. Sanem, venuta al mondo, come dice la mamma Morena, «in ottime condizioni di salute e senza malformazioni di alcun tipo», ha sviluppato i primi segni di scompenso a febbraio in piena pandemia. Per l’accentuarsi della sintomatologia, i genitori, nonostante il pediatra abbia minimizzato la patologia riconducendola ad un problema solo respiratorio e non cardiaco, l’affidano agli specialisti del Santobono dove viene subito ricoverata. Finisce in rianimazione e l’ecografia con lascia dubbi: miocardite dilatativa. Nel sangue tracce della proteina Spike. Trasferita al Monaldi, c’è soltanto una speranza per salvarla, il cuore artificiale che arriva dopo quattro giorni. Sanem supera il momento critico ma la famiglia aspetta sette mesi per una donazione e dunque il trapianto. Dopo un mese dall’intervento torna a casa.

 

fonte: Corriere del Mezzogiorno

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