“C.Puttilli” vs “M. Cozzoli”. Una gara tra impianti, persa in partenza

Due stadi, pochi chilometri, differenze sostanziali. Basti pensare alla città dove ha vissuto l’infanzia Pietro Mennea e tutti sanno che la risposta è Barletta; Molfetta? A trenta chilometri dalla sua Barletta, il grande Pietro corse due gare che ne lanciarono la carriera.

Poi basta porsi un’altra domanda “Barletta onora nel modo migliore l’oro olimpico, con una pista di atletica che possa essere grande palcoscenico?” Magari ci si può sbagliare, ovviamente non son qui a giudicare, su dati e malcontenti ci si sta basando, Barletta non ha un impianto! La risposta vien da sè, ed è proprio su questo che si incentra il tutto. Molfetta, definita da alcuni “casa dell’atletica”, tra pochi giorni diventa grande capitale dell’atletica ospitando i Campionati italiani Assoluti e invece nella città di Mennea tutto tace.

“Perché ?” sarebbe la domanda più giusta che in molti, giustamente non afferrati in materia, potrebbero a questo punto porsi. Le risposte? A Barletta non sì è riusciti a dar peso ad uno sport che potrebbe fornire grandi soddisfazioni, date le tante squadre barlettane con atleti dai grandi risultati presenti, poiché attualmente la pista del primo impianto cittadino (C. Puttilli), non è idonea ad ospitare gare (dato di fatto), data la presenza di sole 6 corsie e l’usura del tartan “nuovo”, rovinato dai continui mezzi che ci sono saliti, dalla pioggia, che non defluendo bene nei canali di scolo trascurati, ha eroso alcuni punti e dai fumogeni lanciati da qualche tifoso calcistico più “caldo”. Quindi a Molfetta sono stati dei luminari a poter rendere possibile il necessario per conquistarsi un palcoscenico utile e che porterà turismo, atleti di ogni angolo d’Italia, pubblicità e prestigio? Pensandoci si potrebbe dire no, perchè i fatti dimostrano investimenti in un progetto a lungo termine, che poteva avere come unico obiettivo quello di soddisfare tutti, atleti, città, amministrazione. Ovviamente non è tutto oro quello che luccica, un grande palcoscenico ma che ha soli 800 posti, ingressi ben contingentati che sicuramente potrebbero essere la piccola nota dolente del prossimo week-end, che probabilmente non rovinerà la festa e lo spettacolo di una città che si prepara a un evento dalla grande caratura.

Tante sono le domande da potersi porre, tante sono le risposte da potersi dare, ma a quanto pare c’è chi lavora con criterio e obiettivi a breve e lungo termine, facendo investimenti importanti per dei risultati ben visibili… Dopo questa nota, costruita su dati di fatto e dispiaceri, sarebbe bello che qualcosa riprendesse a muoversi e magari chi di dovere, primo cittadino, amministrazione e assessore allo sport, possano dir la loro, dato che sicuramente dovrebbero conoscere problematiche, errori e rimpianti.

In bocca al lupo alla città di Molfetta, che avrà gli occhi puntati e non si lascerà sfuggire una occasione da molti sognata e che ora è solo un obiettivo da poter spuntare nella lista.

Savio Rociola

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