Cannito lancia SOS, poi nega. Tavoli della maggioranza su tre gambe…

di ROCIOLA Savio

Un restyling di facciata (ridendoci sopra, forse ne sarà complice il bonus), ma in questo caso non si parla di palazzi ma di una maggioranza che da un mese circa, a Barletta, va via via sgretolandosi, mentre un primo cittadino quasi in maniera inerme, continuando a acclamare via social le imprese raggiunte in questo periodo, tenta di raccogliere le tante briciole cadute da un tavolo al momento in bilico.

“Non si può stare soli, lo so io e lo sai anche tu” può ricordare Nek in una canzone al primo cittadino Cannito, che rendendosi conto della situazione vera “teoria del caos” ha ben deciso di dare il via a un’ennesima telenovela alla quale alcuni cittadini, ormai stanchi, non lasciano più scuse. “Le cose sono due, lacrime mie o lacrime tue” e il primo cittadino ha aperto lo show in una ancora estiva domenica, incontrando l’Avv. Antonio Gorgoglione (membro della segreteria PD cittadino e responsabile Provinciale Enti locali PD) per cercare di mettere insieme le “mani in pasta” per preparare un secondo piatto, con dei gusti totalmente sovrapposti a quelli di destra, con cui ha deliziato i palati in questi ultimi mesi. “Noi non siamo la stampella di nessuno” la risposta giunta dal PD, alla quale poi il Sindaco, ha deciso di replicare, intervenendo telefonicamente in tv cercando di smentire su un qualsiasi probabile incontro avvenuto in questi giorni, definendo ogni dichiarazione “fantasiosa, strumentale e irrilevante”

Un sindaco che ribadisce di essere un uomo di centrosinistra, da sempre socialista e che il suo riferimento regionale, infatti, è sempre stato Michele Emiliano, ma poi si propone alle elezioni, per vincere, con uno schieramento di destra, significa avere un piede in due scarpe (abbastanza larghe), oppure ricordarsi che il primo amore non si scorda mai? Una cosa sembra certa, i terremoti si stanno sentendo parecchio, i tavoli della maggioranza sono in bilico da più di un mese e la Città attende risposte per una stabilità e non solo sporadici contentini per rendere il pasto meno amaro. In tanti sono alla finestra, forse anche i corvi, pronti a mangiare quando servirà, forse per rendere effettivo lo slogan “Barletta libera”…

Un impasto creato per vincere, non di certo per governare, date le diverse esperienze politiche, altrimenti tutti i componenti si sarebbero amalgamati per un qualcosa di buono e saporito per la città, ma ciò che ne esce è solo un qualcosa di amaro. Nella Città della Disfida si fa qualunque cosa pur di rimanere sul cavallo, ma quando quest’ultimo si imbizzarrisce la fine non è mai semplice e delle migliori.

Savio Rociola

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