Che aria tira a Barletta?

di ROCIOLA Savio

Vento che a quanto pare non cambia nella città della Disfida e, come molti hanno segnalato, porta puzza. Mentre ieri in un piccolo articolo abbiamo descritto come l’inquinamento influisce sulle aspettative di vita e sugli auspici medi di vita in Italia e nel mondo, oggi approdiamo a Barletta, città pugliese, sede di industrie produttive molto conosciute nell’intero panorama industriale italiano ed estero. 

Un argomento scomodo, evitato, da molti acclamato in momenti durante il quale può far comodo, ma tanti sono i cittadini che giornalmente vivono a stretto contatto con un “profumo” purtroppo inevitabile da coloro che sono “naso muniti”. L’importanza della salute dei cittadini, un qualcosa che dovrebbe toccare gli animi non solo degli addetti ai lavori ad esempio di un assessore all’ambiente (da 10 mesi mancante a Barletta), ma anche di tutti coloro che vogliono bene alla Città, ma soprattutto alla vita e al futuro. Eppure di un argomento che ha sempre fatto gola a molti, pochi se ne interessano e nessuno ne parla, solo qualche sporadica voce che “grida nel deserto”.

Un po’ di analisi ed evidenze sono quelle che servono per confutare un semplice “profumo”. 7 settembre, impianto Buzzi Unicem, come attestato dai report aziendali risulta fermo, ma gli occhi all’insù facevano notare fumi che uscivano dalle ciminiere dell’azienda nota in tutto il panorama mondiale, con sede a Barletta. Due i mezzi dell’Arpa funzionanti a Barletta, due sole centraline che giornalmente analizzano, elaborano e pubblicano i dati rilevati, mettendoli a disposizione di tutti! Iniziamo a leggere… PM10 (sostanze solide e liquide che derivano da emissioni di autoveicoli, processi industriali, fenomeni naturali), 25 giorni di superamento del limite massimo.Intanto degno di nota è sicuramente il dato di questi ultimi giorni… aziende nella zona industriale ferme, valori al di sotto della soglia, aziende in attività e i valori subiscono una impennata.

Probabilmente, quindi, qualcosa non va. Nel mentre procedono spedite le indagini, richieste dal comitato “Operazione aria pulita BAT” per verificare l’esistenza di fattori inquinanti nella zona industriale di Barletta e approfondire quanto emerso dal monitoraggio delle unghie dei bambini (analogamente a quanto fatto a Taranto) effettuato nel 2021.

Giornalmente giungono segnalazioni di aria insalubre da parte dei residenti della zona industriale, fumi che si alzano sulla città, spesso e volentieri senza uno specifico controllo, al momento “nulla in vista sul fronte occidentale”, si può solo auspicare di riuscire ad individuare chi continua ad inquinare imperterrito la città, sperando in un intervento fattivo da parte dell’amministrazione e degli organi di competenza.

Savio Rociola 

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