Corruzione scuote Kiev: Zelensky caccia Yermak e ripensa la difesa

Dopo le perquisizioni e il calo di popolarità, il presidente ucraino riorganizza il vertice del governo e la strategia di difesa

di Redazione

Kiev – La crisi di corruzione che sta attraversando l’Ucraina ha segnato un punto di svolta nel governo di Zelensky, con le dimissioni improvvise di Andriy Yermak, capo dell’Ufficio presidenziale e figura chiave del Paese negli ultimi quattro anni di guerra contro la Russia. La decisione è arrivata dopo l’irruzione di decine di agenti della Nabu, l’agenzia anticorruzione, negli uffici e nella residenza di Yermak, che si sono portati via computer e cellulari del suo staff.

Lo scandalo ha messo a nudo le enormi tensioni e le lotte di potere all’interno dell’entourage di Zelensky, che si trova ora a dover riorganizzare il proprio staff e la strategia diplomatica, in un momento delicato di trattative e negoziati di pace. La delegazione ucraina, che doveva incontrare il Segretario di Stato Usa Rubio a Miami, ha visto il suo capo negoziatore sostituito da Umerov, ex ministro della Difesa e attuale Segretario del Consiglio di sicurezza.

Yermak, che si è detto disgustato e pronto a tornare al fronte, ha anche lasciato un messaggio al New York Post, mentre i sospetti di coinvolgimenti in scandali di corruzione si fanno sempre più insistenti. Le intercettazioni e le indagini giudiziarie indicano un clima di sfiducia crescente al vertice del governo, con accuse di manipolazioni e interferenze tra i servizi segreti e le procure.

Il presidente Zelensky si trova ora a dover affrontare un “riassetto” dell’Ufficio presidenziale, con la possibilità di nominare nuovi ministri di Energia e Giustizia, già licenziati per corruzione. La situazione al fronte peggiora, con Mosca che intensifica gli attacchi con droni e missili, mentre la popolazione civile subisce i effetti di blackout e vittime.

In questo scenario di estrema tensione, Zelensky ha incontrato il suo cerchio magico — tra cui Fedorov, Palisa, Shmyhal e Budanov — per aggiornare il piano di difesa e rafforzare la stabilità interna, tentando di mantenere un fronte unito di fronte alle sfide più dure e alla crescente sfiducia interna e internazionale.

Mai come ora, l’Ucraina si trova a un bivio: tra crisi di governo, corruzione e una guerra sempre più difficile, il futuro del Paese appare incerto e fragile.

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