Dal Quattrocento ai fumetti, agli Uffizi inaugurate 12 sale con 255 opere

Dopo un secolo ritratti e autoritratti tornano in Galleria

Autore: Nicoletta Di Placido

Seicento anni di storia dell’arte riassunti in dodici sale inaugurate oggi alla Galleria degli Uffizi e dedicate agli autoritratti e ritratti di artisti, dal Quattrocento al Ventunesimo secolo, video artisti e fumettisti inclusi.

Fu il cardinale Leopoldo dei Medici nel ‘600 ad avviare la raccolta, mai interrotta, e tuttora pienamente operativa. Il celebre museo fiorentino ne possiede la collezione più vasta, antica e importante al mondo: circa 2.000, tra dipinti, sculture, e disegni. Le sale del nuovo allestimento, al primo piano della Galleria, sono di colore rosa acceso, allusione alla veste del Cardinal Leopoldo (la sua statua, del grande scultore barocco Giovanni Battista Foggini, accoglie i visitatori nella prima stanza), e sono organizzate con criterio cronologico dal più antico ritratto, quello quattrocentesco dei pittori Gaddo, Agnolo e Taddeo Gaddi, fino all’ultima sala, dove troviamo la scultura in ghisa di Antony Gormley, l’autoritratto su specchio di Michelangelo Pistoletto e quello realizzato con mattoncini di plastica da Ai Weiwei.

IL PERCORSO

Il percorso, che offre una selezione di 255 opere, tra dipinti, sculture, installazioni e grafica, è l’occasione per incontrare una folta schiera di protagonisti della storia dell’arte: tra questi Andrea del Sarto, Federico Barocci, Luca Giordano, Rubens, Rembrandt, i grandi napoletani De Mura e Solimena, ma anche Francesco Hayez, Eugène Delacroix, Arnold Böcklin (l’autore della celeberrima Isola dei Morti), Giuseppe Pellizza da Volpedo, Elisabeth Chaplin, Adolfo Wildt, Marino Marini.

A ogni secolo, a ogni regione corrisponde un’attitudine: gli italiani più intimisti, i nordici fieri del loro mestiere e del loro status sociale, i francesi affogati nei pizzi e nelle grandi parrucche, le pittrici impegnate a rivendicare il loro talento senza rinunciare alle eleganze della moda. Accanto a Canova, il primo autoritratto di una scultrice, Anne Seymour Damer, che nel 1778 firma la propria effigie addirittura in caratteri greci, per affermare una cultura normalmente preclusa all’universo femminile. Il video artista Bill Viola è presente con una installazione acquatica che lo immortala immerso tra i flutti, così come affiora dall’acqua il volto concentrato di Fabrizio Plessi. È esposto anche, per la prima volta, l’autoritratto di uno street artist, il londinese Endless, che si raffigura insieme al duo Gilbert & George.

IL RITORNO IN GALLERIA

Dopo oltre un secolo, gli autoritratti degli artisti vengono dunque per la prima volta esposti all’interno del normale percorso di visita degli Uffizi. Dal 1973 al 2016 una parte di essi era stata installata nel Corridoio Vasariano, dove erano però visibili solo nell’ambito delle ristrette e saltuarie visite consentite in questo spazio, peraltro privo di climatizzazione.

Molte opere sono state sottoposte a importanti interventi di conservazione e si possono ora ammirare al meglio (si segnalano, tra l’altro, lo splendido autoritratto di Rubens, appena restaurato dall’Opificio delle Pietre Dure, e quello di Rembrandt, finanziato dalla donatrice americana Diana Bell). Molte non si trovavano nel Corridoio Vasariano, ma sono state prelevate dai depositi del museo, dove prima erano appannaggio di pochi studiosi. Per dare risalto ai tanti volti di questa immensa collezione, gli Uffizi osserveranno il principio della rotazione espositiva, in particolare per quanto riguarda gli artisti viventi, ma non solo. Criterio analogo – ma in questo caso legato anche ad essenziali esigenze di conservazione – varrà anche per tutte le opere grafiche, esposte in un’enclave di due magnifiche sale decorate nell’Ottocento da Luigi Ademollo.

DONAZIONE DI 1,5 MILIONI PER IL RESTAURO

Il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt: “Siamo grati alla famiglia Pritzker, generosissimi mecenati, che con la donazione di un milione e mezzo di euro ha permesso il restauro di molte opere e il nuovo allestimento. Esso precede, tra l’altro, la pubblicazione del catalogo sulla collezione, i cui due primi volumi usciranno entro l’anno. In questa occasione le opere sono state studiate dai maggiori esperti in tutto il mondo, che per molti dipinti hanno proposto nuove attribuzioni e, per quanto riguarda il Seicento, anche tante smentite: gli agenti del cardinal Leopoldo infatti si sono fatti spesso raggirare da truffatori che gli spacciavano come autoritratti dipinti che erano invece copie, o addirittura falsi confezionati per l’occasione”.

I FUMETTI

Altra novità (e unico caso tra i grandi musei internazionali), una sezione temporaneamente dedicata agli artisti del fumetto: grazie al progetto del ministero della Cultura Fumetti nei musei e alla collaborazione avviata nel 2021 tra Gallerie e Lucca Comics & Games, oggi gli Uffizi possono offrire alla visione del pubblico, in due sale affrescate nell’Ottocento da Luigi Ademollo, gli autoritratti di 54 maestri italiani, tra i quali Milo Manara, Lorenzo Mattotti e Altan, e quello del padre nobile dei comics statunitensi, Will Eisner. Nelle due sale dedicate alle opere su carta verranno esposti, a rotazione, anche fotografie, disegni antichi e moderni, incisioni, e nuovi acquisti di opere su carta, che per la sensibilità del materiale alla luce possono essere esposti solo per pochi mesi all’anno. “Oggi è una giornata storica per il fumetto, è veramente un’emozione vedere gli autoritratti di alcuni tra i più importanti fumettisti italiani alternarsi agli autoritratti dei grandi maestri della storia dell’arte custoditi nelle prestigiose sale degli Uffizi”, hanno commentato Mattia Morandi e Chiara Palmieri, curatori della mostra del Lucca Comics and Games ‘Fumetti nei Musei, Gli autoritratti degli Uffizi’.

 

Fonte: Agenzia DiRE

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