Epatite C in Italia: L’allarme del presidente Simg e la nuova campagna di screening per evitare 12mila morti

L’OMS teme il fallimento degli obiettivi di eliminazione entro il 2030: la Società Italiana di Medicina Generale lancia una campagna di sensibilizzazione e screening.

di Redazione

Nuove prospettive inquietanti emergono dall’ambito della salute pubblica in Italia, con il presidente della Società Italiana di Medicina Generale (Simg), Alessandro Rossi, che allerta sulla mancata diagnosi dell’Epatite C, mettendo a rischio la vita di oltre 12mila persone nei prossimi dieci anni. Non solo un rischio per la salute individuale, ma anche un colpo alle aspirazioni dell’OMS di eliminare l’Epatite C nel paese entro il 2030.

La recente accelerazione delle diagnosi rallenta, minacciando di vanificare i progressi ottenuti con i precedenti test e trattamenti. Rossi afferma che è cruciale rilanciare la campagna di screening, coinvolgendo anche fasce di età non ancora coperte. Qui entra in gioco il ruolo strategico del Medico di Medicina Generale, figura chiave nella nuova campagna lanciata dalla Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie in occasione del 40° Congresso nazionale a Firenze.

Gli strumenti di Simg per i Medici di Famiglia: Il presidente Rossi sottolinea l’importanza dei nuovi farmaci antivirali, che hanno permesso di trattare con successo oltre 250mila persone in Italia. Tuttavia, si stima che ci siano ancora 250-300mila persone non trattate, soprattutto in gruppi ad alto rischio come detenuti e tossicodipendenti. A supporto dei Medici di Medicina Generale, la Simg ha avviato progetti di formazione, webinar e una pubblicazione con Linee Guida aggiornate. L’obiettivo è sensibilizzare la popolazione sui rischi di cirrosi ed epatocarcinoma legati all’infezione.

I dati regionali dello screening: Nel 2023, grazie ai programmi di screening, sono state testate circa un milione di persone, rivelando circa 10mila infezioni attive da Epatite C tra le popolazioni chiave e la popolazione generale. La Prof.ssa Loreta Kondili dell’Istituto Superiore di Sanità sottolinea che l’infezione è rimasta latente per molto tempo, aumentando il rischio di trasmissione. È cruciale estendere gli screening a tutte le fasce d’età per evitare conseguenze gravi.

Urge implementare lo screening in tutte le fasce d’età: La Prof.ssa Kondili avverte che in 10 anni potrebbero verificarsi oltre 12mila morti correlate all’HCV, con migliaia di casi di cancro al fegato e insufficienze epatiche. La popolazione tossicodipendente è particolarmente a rischio, e nonostante lo screening gratuito, solo il 20% è stato testato. L’Italia rischia conseguenze cliniche ed economiche gravi se non si affronta il problema.

Le nuove classi d’età da coinvolgere: L’analisi dell’Istituto Health Search di Simg rileva che molti pazienti con Epatite C sono anziani con comorbidità. Dopo l’eradicazione del virus, il Medico di Famiglia diventa essenziale per il monitoraggio e la gestione di malattie correlate.

L’appuntamento a Firenze: La campagna di Simg è stata presentata al 40° Congresso SIMG a Firenze. L’urgenza di agire è palpabile, con esperti e rappresentanti regionali che discutono di un programma di salute pubblica. La sensibilizzazione è fondamentale, e il contributo di Gilead Sciences sottolinea l’importanza di un approccio integrato.

In conclusione, la battaglia contro l’Epatite C in Italia deve intensificarsi attraverso un aumento degli screening, una maggiore consapevolezza pubblica e il coinvolgimento attivo dei Medici di Medicina Generale. Solo con uno sforzo coordinato sarà possibile mantenere l’obiettivo di eliminazione entro il 2030 e prevenire migliaia di morti evitabili.

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