Giorno della Memoria, Mattarella: «Israele ha sofferto, non neghi a un altro popolo diritto a uno Stato»

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella con Sami Modiano, superstite dell’Olocausto

Il presidente della Repubblica sull’attacco terroristico di Hamas: «Feroce ritorno dell’antisemitismo»

Nel discorso per il «Giorno della Memoria», il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, cita Primo Levi: «La storia della deportazione e dei campi di concentramento non può essere separata dalla storia delle tirannidi fasciste in Europa: ne rappresenta il fondamento condotto all’estremo, oltre ogni limite della legge morale che è incisa nella coscienza umana». «Con queste parole», ha spiegato Mattarella durante la cerimonia al Quirinale alla presenza dei vertici del governo, «Levi scolpiva il giudizio sulle radici e sulle responsabilità prime del più grave sterminio, organizzato e programmato ai danni di donne e uomini definiti di razze inferiori, il più grave compiuto nella storia dell’umanità».

La Shoah, evidenzia il presidente della Repubblica, è stato «il più abominevole dei crimini, per gravità e per dimensione – il genocidio di milioni di persone innocenti – commesso a metà dello scorso secolo nel cuore della civile Europa, dove già da molto tempo gli ideali di libertà, di rispetto dei diritti dell’uomo, di tolleranza, di fratellanza, di democrazia si erano diffusi, venivano proclamati e largamente praticati».

Durante la celebrazione del «Giorno della Memoria», dal titolo «I Giusti tra le Nazioni», il capo dello Stato ha sottolineato: «Assistiamo, nel mondo, a un ritorno di antisemitismo che ha assunto, recentemente, la forma della indicibile, feroce strage antisemita di innocenti nell’aggressione di terrorismo che, in quella pagina di vergogna per l’umanità, avvenuta il 7 ottobre, non ha risparmiato nemmeno ragazzi, bambini e persino neonati. Immagine di una raccapricciante replica degli orrori della Shoah. Siamo convinti che i giacimenti di odio siano stati ingigantiti da parole e atti spietati, persino blasfemi». Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella durante la celebrazione del giorno della Memoria.

«Il sogno di una pace, sancita dal reciproco riconoscimento e rispetto delle tre religioni monoteiste figlie di Abramo, appare lontano – forse come non è mai stato in tempi recenti – ma resta l’orizzonte necessario di un riscatto di questa parte del mondo, e non soltanto di questa», ha aggiunto Mattarella.

Per il Colle: «Non si deve mai dimenticare che il nostro Paese, l’Italia, adottò durante il fascismo – in un clima di complessiva indifferenza – le ignobili leggi razziste: il capitolo iniziale del terribile libro dello sterminio; e che gli appartenenti alla Repubblica di Salò collaborarono attivamente alla cattura, alla deportazione e persino alle stragi degli ebrei. Un portato inestinguibile di dolore, di sangue, di morte sul quale mai dovremo far calare il velo del silenzio». E infine: «Coloro che hanno sofferto il turpe tentativo di cancellare il proprio popolo dalla terra sanno che non si può negare a un altro popolo il diritto a uno stato», ha concluso il presidente della Repubblica.

 

fonte: Corriere.it

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