Ha senso usare le auto elettriche oggi?

Un'auto elettrica in ricarica, il 22 gennaio 2021 (LaPresse - Fabio Ferrari) Photo LaPresse - Fabio Ferrari January 22, 2021 Turin, Italy News New 500e - Europ Assistance center charging station. n the pic:charging phase

Dal punto di vista della lotta al cambiamento climatico sì, contrariamente a quanto sembra aver suggerito il ministro Cingolani

Il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani ha risposto così a una domanda di Repubblica su come cambierà il modo di spostarsi nei prossimi anni, alla luce del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). La risposta, per come è stata resa nell’articolo, pubblicato mercoledì, suggerisce che oggi non abbia senso diffondere l’uso delle automobili elettriche perché parte dell’energia elettrica necessaria a caricarle viene prodotta da fonti che causano l’emissione di gas serra – a cui si deve il cambiamento climatico. Le emissioni causate dalle auto elettriche tuttavia sono già oggi inferiori a quelle causate dalle auto alimentate a benzina o gasolio, secondo la maggior parte degli studi scientifici sul tema, sebbene anche l’uso di auto elettriche causi emissioni.

A differenza delle automobili a combustione interna (cioè a benzina o gasolio), le auto elettriche non emettono direttamente anidride carbonica (CO2), il principale gas serra. Tuttavia causano emissioni di CO2 e di altri gas serra in modi indiretti che devono essere considerati per giudicare il loro impatto ambientale. Il primo, a cui ha fatto riferimento il ministro Cingolani nella sua risposta a Repubblica, è la produzione dell’energia con cui le auto elettriche si caricano: se questa energia viene prodotta da centrali termoelettriche a carbone o gas naturale, per ottenerla si emettono gas serra. Solo se l’energia usata per caricare le auto è stata ottenuta esclusivamente ad esempio da impianti fotovoltaici o eolici questo contributo si annulla.

Il secondo modo indiretto attraverso cui le auto elettriche contribuiscono alle emissioni di gas serra è la loro stessa produzione, manutenzione e dismissione, dato che si usa energia anche per questo. Lo ha spiegato lo stesso Cingolani Piazzapulita la settimana scorsa: «Se io esco dal concessionario e guido la mia auto elettrica per 100mila chilometri produco pochissima CO2, ma se io considero la CO2 che ho dovuto consumare per estrarre il litio, produrre le batterie e cambiare il processo di manifattura, l’auto elettrica è un po’ meno verde di quel che si possa pensare».

Tuttavia le auto elettriche, specialmente in un paese come l’Italia, sono già oggi un’alternativa “più verde” alle altre auto. Lo spiega bene un dossier del 2019 realizzato da Ricerca Sistema Energetico (RSE), una società di ricerca pubblica nel settore energetico, che osserva innanzitutto che «i veicoli elettrici, in ragione anche di una maggiore efficienza, emettono meno CO2eq [un’unità di misura che tiene conto anche di altri gas serra, ndr] dei corrispondenti veicoli a combustione interna».

È ancora più vero per i paesi in cui sono già molto usate le fonti di energia che non producono emissioni: l’Italia, dove il 41,51 per cento dell’energia elettrica che viene usata è prodotta da fonti rinnovabili, è uno di questi paesi. E quella percentuale è destinata ad aumentare nei prossimi anni, come ha spiegato lo stesso Cingolani a Repubblica: «Nel 2030 il 70-72% dell’elettricità dovrà essere prodotta prevalentemente da centrali eoliche o fotovoltaiche».

Per quanto riguarda l’altro modo in cui le auto elettriche contribuiscono alle emissioni di gas serra, oggi produrre, fare manutenzione e dismettere un’auto elettrica e le sue batterie provoca emissioni maggiori di quelle necessarie per produrre un’auto a gasolio o benzina. Tuttavia se si considerano gli anni e i chilometri effettivi di utilizzo di un’automobile, cioè il suo intero “ciclo di vita”, questo alto impatto viene compensato da quello legato alle emissioni quotidiane: le auto elettriche «emettono meno CO2eq di auto a combustione interna simili per prestazioni e dimensioni».

Le conclusioni di RSE non sono una voce fuori dal coro: sono le stesse di due grandi confronti di studi scientifici su questi temi (uno del 2012 e uno del 2014) e di un’analisi del 2018 dell’Agenzia europea per l’ambiente (EEA).

Un’auto elettrica può essere responsabile di una maggiore quota di emissioni se le batterie vengono prodotte in paesi come la Cina in cui il mix energetico è molto sbilanciato a favore di fonti che emettono molti gas serra, come il carbone, ma «sia Tesla che la maggior parte delle case europee producono le batterie in proprio o attraverso società controllate».

 

Fonte: Il Post

 

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