Il calcio che fine farà? Barletta-Avellino, amichevole vietata

di Rociola Savio

La bellezza di uno stadio pieno, cori, canti, urla, battiti di mani, colori… che fine farà tutto questo, cosa ne rimarrà tra qualche anno? Il calcio, uno sport amato in ogni parte del mondo, quel gioco che avvicina grandi, piccini, lo sport che quasi tutti per gioco da piccoli hanno “praticato” nel cortile di casa, dando i primi calci al pallone giocando con il papà.

Il gioco del pallone… da sempre considerato il linguaggio universale della socializzazione e dell’aggregazione, quello sport che crea grandi realtà e le fa sentire talvolta “familiari”. Ma, le note dolenti sono quelle sempre presenti. Periodo di amichevoli per tante squadre, per mettere in pratica gli allenamenti preparativi al campionato, ciò accade anche in casa Barletta, che domenica al “Puttilli”, ci si troverà face to face con l’Avellino, squadra militante in Serie C. Amichevole, significa grande tifo di festa in una serata estiva? No! A quanto pare a rovinare una festa, non sarà la “neve delle domeniche di agosto”, dato il periodo, ma la Questura di Andria BAT, che preoccupata per possibili contatti tra tifoserie, compresa quella del Bari, ha deciso di vietare la trasferta agli avellinesi, che subiranno la beffa di non poter assistere all’amichevole con il Barletta, in programma domenica alle ore 19, allo stadio Puttilli, poco prima di regalare una beffa anche ai tifosi di casa, che anche dopo aver comprato i tagliandi, hanno trovato la disposizione della chiusura dell’impianto con relativa “partita a porte chiuse”, per la mancanza di tortelli elettronici (non obbligatori) e “per l’acrimonia dei gruppi ultras organizzati, anche in virtù dei cosiddetti gemellaggi”. Disposizione della questura giunta anche post firma del questore alla notifica di Daspo per 7 andriesi in occasione della partita Andria-Avellino disputatasi durante l’ultimo campionato.

Di questo passo, se perfino le amichevoli devono fare una fine di questo genere, che calcio vedremo? Ormai si va sempre più verso la “bellezza” delle Pay-tv, ma tutto ciò quanto ancora farà durare l’emozione della partita domenicale, quella del dirigersi allo stadio, quella che molti consacravano come giornata da dedicare alla squadra del cuore, quella che diventava momento di ritrovo, da vivere con gli amici con gioia o dolore? Il calcio dove andrà, lo sport sano che fine farà, non perdiamo valori, ricordi e tradizioni, capaci ancora di regalare emozioni!

Savio Rociola

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