Il Papa: «L’Italia può avere un ruolo importante per la pace»

Nel suo primo viaggio in Turchia e Libano, Francesco si impegna per facilitare la pace mondiale, confidando nell’Italia come attore geopolitico e mediatrice tra le parti in conflitto.

di Redazione

Città del Vaticano (EN24) – Nel suo primo viaggio ufficiale in Turchia e Libano, Papa Francesco ha ribadito il ruolo cruciale che l’Italia può svolgere nella promozione della pace globale. Al ritorno a Roma, durante la sua prima conferenza stampa su un volo papale, il Pontefice ha affrontato le tensioni internazionali, dalla crisi tra Nato e Russia alle complesse questioni del Medio Oriente, sottolineando l’importanza del dialogo e della mediazione.

Il Papa ha evidenziato che, pur non essendo membro della Nato e non partecipando direttamente ai negoziati militari, la Santa Sede si impegna attivamente per favorire un cessate il fuoco e un dialogo tra le parti in conflitto. «Abbiamo sempre chiesto il dialogo, il cessate il fuoco e la fine delle ostilità. La guerra, con tutti i suoi aspetti — aumento delle armi, cyber attacchi, crisi energetiche — è un problema globale che richiede soluzioni diplomatiche», ha affermato.

Riguardo alle tensioni tra Stati Uniti e Russia, Francesco ha osservato come l’Europa giochi un ruolo fondamentale, anche se le proposte di pace statunitensi sembrano ancora lontane dall’integrazione europea. «L’Italia, con la sua storia e cultura, può essere un mediatore tra le parti coinvolte, anche in Ucraina e Russia», ha spiegato, aggiungendo che la Santa Sede può contribuire a incoraggiare questa mediazione per trovare una “giusta pace”.

Il Pontefice ha anche affrontato il delicato tema del Medio Oriente, in particolare del Libano e di Hezbollah. Confermando di aver avuto incontri riservati con rappresentanti di vari gruppi nella regione, ha spiegato che il suo lavoro si svolge “dietro le quinte” e mira a convincere le parti a lasciare le armi e avviare un dialogo pacifico. «L’appello della Chiesa è chiaro: lascino le armi, abbandonino la violenza e si impegnino nel negoziato», ha detto, sottolineando che la strada della guerra è sempre dannosa e che la diplomazia, la trattativa e il dialogo sono le vie da seguire.

Al termine di una messa in Libano, Francesco ha lanciato un forte appello: «Cessino gli attacchi e le ostilità. Nessuno creda più che la lotta armata porti benefici. Le armi uccidono, la pace salva». Durante il volo di ritorno, ha ribadito che «una pace sostenibile è possibile», sottolineando l’impegno della diplomazia vaticana a livello internazionale.

Infine, in un momento molto personale, il Papa ha condiviso le sue emozioni durante il Conclave, ricordando che anche lui aveva pensato di lasciare il servizio religioso un paio di anni prima, ma ha sempre confidato nel disegno di Dio: «Ogni cosa è nelle mani di Dio», ha detto, sottolineando la sua fede profonda e il suo impegno di fede e speranza per un mondo più pacifico.

 

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