La “lettera di reclamo più antica del mondo” ha circa 4.000 anni: ma a chi era rivolta?

Questa tavoletta di argilla delle dimensioni di un palmo di mano, scritta in caratteri cuneiforme quasi 4.000 anni fa, contiene invettive contro il venditore a seguito della consegna di rame di scarsa qualità. Considerata la “lettera di reclamo più antica del mondo”, è stata ritrovata nella casa dell’apparentemente inaffidabile mercante di metalli Ea-nāṣir, nell’attuale Iraq meridionale. FOTOGRAFIA DI BRITISH MUSEUM (PER GENTILE CONCESSIONE DEI SUOI AMMINISTRATORI)

“Ti infliggerò dolore!” è solo una delle minacce che alcuni adirati clienti rivolsero a Ea nāṣir, un losco mercante di rame che operava in Mesopotamia circa 4.000 anni fa.

DI ERIN BLAKEMORE

Circa 3.770 anni fa, un commerciante scontento di nome Nanni si lamentò per una transazione andata male, esprimendo le sue concitate rimostranze a un mercante, un babilonese di nome Ea-nāṣir.

Tutto questo avveniva nell’antica città di Ur (nell’odierno Iraq), ma il reclamo presenta delle argomentazioni che potrebbero essere quelle dei consumatori moderni, denunciando losche operazioni finanziarie, bassa qualità dei prodotti e gravi mancanze nel servizio al cliente. Tanto che questa antica lettera di reclamo è entrata nel Guinness dei primati come la più antica del mondo, e le lamentele di Nanni di quattro millenni fa hanno ispirato una serie infinita di meme, fumetti e approfonditi confronti su internet.

Ma chi era Ea-nāṣir, e perché la lettera di lamentele di Nanni è così avvincente oggi, a migliaia di anni dalla sua stesura?

“Ti infliggerò dolore!”

La tavoletta in questione fu rinvenuta a Ur circa un secolo fa, quando una spedizione guidata dal famoso archeologo Sir Leonard Woolley portò alla luce quella che potrebbe essere la casa di Ea-nāṣir, insieme a una serie di documenti commerciali scritti in caratteri cuneiformi su piccole tavolette di argilla. Tra questi c’era anche il reclamo di Nanni. Risalente al 1750 a.C. e grande quanto un palmo, la tavoletta è scritta in accadico, la lingua parlata all’epoca nell’antica Mesopotamia. Oggi la tavoletta fa parte delle collezioni del British Museum.

Nella lettera, Nanni rimprovera a Ea-nāṣir, che gli aveva promesso “lingotti di rame di ottima qualità”, di non aver rispettato l’accordo. Al contrario, si lamenta che il mercante ha inviato rame di bassa qualità, ha trattato lui e il suo messaggero con disprezzo e ha preso i suoi soldi – pare perché Nanni gli doveva “una (insignificante) mina d’argento” (una mina era l’equivalente di circa 5,6 grammi).

Quando il messaggero di Nanni tentò di contestare ad Ea-nāṣir la qualità del rame, sostiene Nanni, egli fu cacciato: “Se vuoi prenderli, prendili”, avrebbe detto Ea-nāṣir, “se non vuoi prenderli, vattene!”.

Nanni è furioso, sia per la bassa qualità del rame che per il trattamento riservato dal mercante al suo assistente: “Non accetterò più rame da te che non sia di buona qualità”, conclude con rabbia, secondo un traduttore. “Provvederò personalmente a selezionare e depositare i lingotti uno per uno nel mio cortile, ed eserciterò il mio diritto a rifiutarli perché tu mi hai trattato con disprezzo”.

In un’altra traduzione, Nanni avverte che “Poiché mi hai trattato con disprezzo, ti infliggerò dolore!”.

 

Fonte: National Geographic Italia

Be the first to comment on "La “lettera di reclamo più antica del mondo” ha circa 4.000 anni: ma a chi era rivolta?"

Leave a comment